Kenia, Uganda e Repubblica Centroafricana i tre paesi, le tre Chiese che il Papa visita, con un’attenzione speciale per i Martiri ugandesi, per i poveri degli slums e per i profughi delle guerre.
Ma c’è anche il tema del dialogo interreligioso in Africa, con la visita alla moschea di Bangui considerato un luogo estremamente pericoloso. Il Papa userà auto scoperte, e non sembra voler porre limiti al programma per la sicurezza.
I capi di stato che incontrerà non sono proprio esempi della storia della democrazia, ma certo in alcuni casi, come in Uganda, hanno recato una certa stabilità.
Nel seguito ci sarà il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin che però lascerà il viaggio per recasi a Parigi per la conferenza sul clima CPO21. Con il Papa saranno anche Becciu, il Prefetto di Propagande Fide Filoni e il cardinale Turkson esperto dei temi del clima di cui il Papa parlerà nella sede delle Nazioni Unite a Nairobi. Africana anche la dipendente che viaggia nel seguito in rappresentanza di tutti i dipendenti vaticani, lavora come commessa e viene dal Burkin Faso.
Si parte Mercoledì, 25 novembre alle 7.45 e si arriva all’aeroporto “Jomo Kenyatta” di Nairobi
Alle 17.00 ora locale, il benvenuto formale sarà nella State House a Nairobi, con le Autorità del Kenya e con il Corpo Diplomatico.
giovedì mattina incontro interreligioso ed ecumenico nel Salone della Nunziatura Apostolica, presenti 25 persone in particolare anglicani e rappresentanti delle religioni tradizionali e musulmani. Poi la Messa nel Campus dell’Università di Nairobi per evangelizzazione dei popoli, previste circa 300 mila, ma con spazi aperti che possono accogliere fino ad milione di fedeli. Nel pomeriggio
incontro con il Clero, i Religiosi, le Religiose ed i Seminaristi nel campo sportivo della St Mary’s con un ricordo speciale per Suor Irene Stefani recentemente beatificata
Alle 17.30 la visita alla sede delle Agenzia delle Nazioni unite che si occupano di ambiente. Una sala da 3000 persone per il discorso e un albero da piantare in giardino. Tema centrale, ovviamente, la Laudato si, la lingua lo spagnolo.
Il venerdì mattina si apre con la visita al quartiere povero di Kangemi a Nairobi dove vivono100 mila persone. Il Papa si reca nella Parrocchia cattolica di san Giuseppe lavoratore gestita dai gesuiti. E il discorso in spagnolo sarà in continuità con quelli fatti dal Papa ai i movimenti popolari, centrato. Saranno presenti anche i rappresentanti dei Movimenti Popolari e alcuni spiegheranno il loro impegno.
Secondo appuntamento della giornata con i giovani allo Stadio Kasarani, una messa dedicata alle testimonianze sui problemi dei giovani, dal tribalismo alla violenza come il massacro in un Campus di 150 ragazzi, e un incoraggiamento alla testimonianza cristiana.
Il Papa incontrerà i vescovi del Kenia in privato e poi nel primo pomeriggio lascia il Kenia per l’ Uganda, dove, anche in questo caso, il benvenuto formale sarà alla State House con il presidente e le Autorità e il Corpo Diplomatico.
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Da qui il Papa si recherà a visitare Munyonyo luogo collegato alla vicenda dei martiri ugandesi dove è avvenuta la condanna a morte di tutti i martiri e la uccisione di Andrea Kagua patrono dei catechisti. Il Papa incontra proprio i catechisti con un suggestiva celebrazione che si svolgerà di sera con luci e testimonianze. Il Papa benedice una pietra di una nuova chiesa che sarà costruita per i 50 anni della canonizzazione dei martiri, e la pietra viene dal sepolcro di san Francesco.
Sabato mattina il Papa visita al Santuario Anglicano dei Martiri di Namugongo e poi quello cattolico e celebra la messa, previste circa 200 mila persone.
Nel pomeriggio incontra i giovani a Kololo Air Strip a Kampala e ascolta le loro testimonianze: Tra loro un seminarista rapito dai ribelli e una giovane malata di Aids.
Poi la visita alla Casa di Carità di Nalukolongo che custodisce un albero di mango di 130 anni piantato dai Padri Bianchi che hanno iniziato qui la loro missione. Ora sono le suore che curano gli ospiti, persone bisognose con infinite storie. Un incontro con il mondo impegnato nel campo della salute attività molto organizzata da parte della Chiesa in Uganda.
Anche in Uganda l’incontro con i vescovi è privato.
In cattedrale il Papa incontra sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi circa 2000 persone.