Advertisement

Benedetto XV, la vicinanza alle vedove di guerra

Il 5 aprile 1919 Benedetto XV incontrava una delegazione di vedove di guerra provenienti dalla Francia a cui rivolgeva un toccante discorso

Papa Benedetto XV |  | pubblico dominio Papa Benedetto XV | | pubblico dominio

Gli strascichi della Prima Guerra Mondiale hanno costellato anche la seconda parte del pontificato di Benedetto XV. Il 5 aprile 1919 il Papa incontrava una delegazione di vedove di guerra provenienti dalla Francia a cui rivolgeva un toccante discorso.

"Noi pensiamo - osservava il Pontefice - che le vedove di guerra abbiano talmente meritato della loro patria, sia per i sacrifici sopportati, sia per l’ammirevole rassegnazione di cui hanno dato prova, che esse sono assolutamente degne di rappresentare la Francia intera. È doveroso aggiungere che il loro merito è cresciuto per lo spirito di sacrificio che ha condotto un rilevante numero di loro ai Nostri piedi, in quanto non ignoriamo che in questi tempi i viaggi sono assai penosi e scoraggianti: anche il soggiorno a Roma non offre, al presente, le comodità che offriva una volta".

"Ciò che merita un’attenzione speciale - sottolineava Benedetto XV - è l’impegno che le vedove francesi hanno dichiarato di volersi assumere: educare i loro figli nell’amore per la Chiesa, nella conoscenza pratica dei doveri di ogni cristiano verso Dio. Come è bello questo impegno! È in forza di esso che ogni vedova riconosce di dovere attualmente soddisfare da sola al ruolo di educatrice che un tempo divideva con il suo sposo; è per questo impegno che le vedove francesi di guerra riconoscono che hanno nelle loro mani la Francia del futuro, o il futuro della Francia. La Francia del futuro: Noi la auguriamo prospera; il futuro della Francia: Noi lo desideriamo felice. Queste due cose non possono non dipendere dal modo secondo il quale saranno stati educati i giovani della nostra epoca".

"Che la benedizione di Dio - concludeva il Papa - possa asciugare le lacrime di queste vedove, assicuri la pace eterna all’anima dei loro mariti, e infine possa aprire la via del cielo sia ai genitori, sia ai figli, in modo che sia loro concesso di organizzare lassù quella vita di famiglia che il flagello della guerra non ha permesso di condurre quaggiù".

 

Advertisement