Città del Vaticano , sabato, 6. agosto, 2022 14:00 (ACI Stampa).
6 agosto 1978-6 agosto 2022: sono trascorsi quarantaquattro anni dal giorno in cui Giovan Battista Montini, San Paolo VI, lasciava questo mondo per ricongiungersi nelle braccia di Dio. Era una domenica ed era la festa della Trasfigurazione del Signore: “Nel segno di una nube luminosa apparve lo Spirito Santo e si udì la voce del Padre: Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo”, così recita l’antifona d’ingresso per la liturgia di questa festa.
Nulla faceva presagire che quel 6 agosto sarebbe stato l’ultimo giorno di vita di Papa Montini. Solo un comunicato era stato diramato dalla Santa Sede che avvertiva i fedeli che Paolo VI, per il riacutizzarsi dell’artrosi di cui da anni soffriva, non avrebbe potuto prendere parte all’incontro con i fedeli per l’Angelus, ma non si pensava - certamente - che le condizioni del Pontefice si sarebbero aggravate drasticamente.
Il Pontefice si trovava nella residenza estiva di Castel Gandolfo, quel giorno. Era arrivato lì, il 14 luglio. Prima della sua partenza aveva affrontato diverse questioni riguardo la Curia Romana che dovevano essere risolte. Nel giorno precedente la sua partenza, c'era stato uno strano episodio che potrebbe definirsi quasi un “congedo”: Papa Montini volle passare a visitare nelle loro abitazioni alcuni cardinali malati. Tra questi, anche il Cardinal Alfredo Ottaviani, uno degli oppositori più agguerriti del papato di Paolo VI. Di questo incontro, è importante ricordare la testimonianza che ne diede l’allora segretario del cardinale, Monsignor Gilberto Agustoni: il segretario non dimenticò mai le parole con le quali Montini si congedò; parole che con il senno del poi, avevano avuto tutta l’aria di un saluto finale: “A volte con Sua Eminenza non ci siamo capiti, ma entrambi abbiamo servito la Chiesa. Gli stia vicino, è un leale prete romano”.
Il Pontefice, seppur febbricitante per tutta la settimana precedente alla domenica, era comunque riuscito a lavorare: il martedì aveva celebrato alle Frattocchie, una frazione del comune laziale di Marino, paese vicino a Castel Gandolfo; il mercoledì aveva tenuto l’udienza generale; il giovedì aveva ricevuto il Presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini, da poco eletto al Quirinale.
La notte precedente al 6 agosto fu molto agitata, tanto che al mattino della domenica, il suo fedele segretario particolare, don Pasquale Macchi, gli sconsigliò di celebrare la messa. Paolo VI, allora, decise di celebrarla alle sei pomeridiane. Da questo momento in poi, lasciamo, al segretario don Macchi il racconto delle ultime ore del Pontefice: