Tolentino , giovedì, 4. agosto, 2022 16:00 (ACI Stampa).
Nelle scorse settimane a Tolentino il Servizio Missionario locale (Ser.Mi.T) ha invitato due missionari che hanno raccontato l’Africa a quasi 60 anni dalla nascita dell’Organizzazione dell’Unità Africana: l’allarme lanciato dal capo del Programma alimentare mondiale (World Food Program), David Beasley, alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è un appello disperato: “La mancata apertura dei porti nella regione di Odessa sarà una dichiarazione di guerra alla sicurezza alimentare globale e si tradurrà in carestia, destabilizzazione e migrazione di massa in tutto il mondo”.
Ad oggi sono ben 44.000.000 le persone in 38 Paesi ridotte a livelli di fame di emergenza, a un passo dalla carestia, e la guerra in Ucraina sta aggiungendo una nuova dimensione spaventosa a questo quadro, come ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres alla riunione del Consiglio di Sicurezza su crisi alimentare e conflitti: “L’invasione russa dell’Ucraina ha posto fine alle sue esportazioni di cibo. Aumenti dei prezzi fino al 30% per alimenti di base minacciano i paesi dell’Africa e del Medio Oriente, tra cui Camerun, Libia, Somalia, Sudan e Yemen”.
Il continente africano avverte il peso della mancanza di approvvigionamenti esterni e sta affrontando la sua crisi più profonda, anche più grave della pandemia di Covid 19, ma nonostante i proclami ancora una volta sarà lasciato solo o riceverà le briciole da un occidente egoista e spaventato dalle conseguenze del conflitto russo – ucraino.
Per raccontarci meglio la situazione il Ser.Mi.T. (Servizio Missionario Tolentino) ha incontrato p. Giorgio Previdi, missionario in Uganda e don Nicola Ciarapica, missionario in Ghana: ecco cosa hanno detto in questa intervista doppia.
Innanzitutto a p. Giorgio Previdi, missionario a Kassala, a circa 50 chilometri da Kampala, capitale dell’Uganda, dove è presente da oltre 50 anni, abbiamo chiesto di raccontarci come si vive: “Cerchiamo di vivere con loro, manifestando l’amore di Cristo, aiutando nell’educazione attraverso le scuole tecniche in modo che possono aiutarsi a vicenda per non partire per l’Europa od in America a cercare ‘fortuna’, ma abbiano un lavoro sul posto. Questa è la nostra priorità. Naturalmente cerchiamo di manifestare l’amore di Cristo, portando il Vangelo ed attraverso le strutture ospedaliere; aiutando chi ne ha bisogno in modo che possono avere l’educazione e le cure”.