Astana , mercoledì, 3. agosto, 2022 12:30 (ACI Stampa).
"Questa visita è molto importante per la Chiesa cattolica, che rappresenta un piccolo gregge in Kazakistan, e per lo Stato. Tutto il Kazakistan aspetta il Papa con grande speranza, grandi preparativi sono in corso e anche la Chiesa attende con speranza perché ci aspettiamo una grande benedizione sia per la Chiesa che per la società." Così commenta l'annuncio ufficiale delle visita di Papa Francesco in Kazakistan Tomasz Peta, Arcivescovo di Maria Santissima ad Astana, Kazakistan. Ordinato sacerdote dal beato Stefan cardinal Wyszyński, e ordinato vescovo da Giovanni Paolo II ci spiega quale messaggio si attende dal Papa.
"Il Papa è messaggero di pace e di unità, e tutti coloro che lo aspettano e che lo accoglieranno vogliono essere messaggeri di pace e di unità. Il Papa ha accettato l'invito al Congresso delle Religioni Tradizionali Mondiali che si svolge dal 2003 in Kazakistan su iniziativa del Primo Presidente Nursultan Nazarbayev, e questa è l'occasione del viaggio.
In Kazakistan vivono circa 130 diverse nazionalità e gruppi etnici. Il gruppo principale è costituito da kazaki, il 70%, e il restante 30% sono altre 130 nazionalità diverse.
Il Kazakistan é un paese che ha sofferto molto. La gente ha sofferto qui, di nazionalità diverse. E così, su questo terreno è cresciuta solidarietà, e pace. Ci sono stati i campi di concentramento,, dopo la Rivoluzione russa metà del popolo kazako è stato fu sterminato. Tutto questo dolore ha portato oggi alla voglia di pace".
Quali sono le origini del cristianesimo in Kazakistan?