Lubiana , mercoledì, 10. agosto, 2022 14:00 (ACI Stampa).
A un certo punto della sua storia, Družina coinvolse anche gli studenti universitari, dando loro voce e diventando per loro una palestra di libertà. Ed era un modo brillante di gestire le cose, in quella che allora si chiamava Yugoslavia, perché in quel modo si poteva tenere una voce libera dal potere, ma anche una voce libera rispetto alla gerarchia della Chiesa cattolica, quando questa appariva troppo immobile.
Era il maggio 1952 quando Družina venne pubblicato per la prima volta, fondato dall’amministratore apostolico della diocesi di Goriška (Gorizia), monsignor Mihael Toroš.
Prese il nome di Družina, ovvero “Famiglia”, su suggerimento di Jože Premrov, il primo caporedattore. “Avevo in mente – disse poi – la nazione slovena, che avrebbe dovuto essere una unica famiglia. Quando ho spiegato le ragioni a Toroš, mi ha abbracciato con gioia e ha detto ‘che sia una famiglia”.
Era inizialmente un giornale religioso regionale, ma ben presto Družina ebbe un risalto nazionale, tanto che più e più volte si pensò che il giornale potesse essere chiuso dalle autorità titine. Già nel 1965, Družina raggiungeva tutte le diocesi straniere e la comunità slovena all’estero. Inizia come quindicinale, a tra il 1956 e il 1961 viene pubblicato solo una volta al mese, per pressioni politiche.
Nel 1952 , al momento della nascita, la pressione delle autorità comuniste sulla Chiesa è al massimo e la redazione si confronta anche con difficili ostacoli amministrativi e materiali (come la "carenza" di carta).