Città del Vaticano , giovedì, 4. agosto, 2022 10:00 (ACI Stampa).
L’atteggiamento caritatevole del Papa veniva sottolineato in alcuni riti, come quelli di avvento di pontificato. Monsignor Sanchirico racconta che “nel secondo millennio, gli ordini romani che vanno dalla metà del XII secolo al XIV secolo, descrivono anche la realtà del Papa in questi particolari momenti. L’Ordo Romano XII, scritto da Cencio Camerario, il futuro Onorio III, ci parla ad esempio dell’elemosina che il Papa elargiva in particolari luoghi lungo il suo percorso da San Pietro a San Giovanni in Laterano per la presa di possesso dopo l’incoronazione”.
E ancora – prosegue l’esperto – “l’Ordo Romano XII parla anche del solenne banchetto offerto nel triclinio lateranense in cui, oltre i dignitari della città, nella presa di possesso prendevano parte anche i poveri”. È rimasto uno di questi triclinii in San Giovanni in Laterano, ed è quello di Leone III, il Papa che incoronò Carlo Magno. È inglobato nell'edificio della scala santa e ben visibile da piazza di porta San Giovanni in Laterano.
A ripercorrere i secoli, sono moltissime le iniziative dei Papi in favore dei poveri. Racconta monsignor Sanchirico che Innocenzo III “stabilì una regolare elemosina cadenzata per l’ospedale Santo Spirito, perché la carità non era destinata solo ai poveri, ma anche agli infermi e ai malati, e così il Papa volle sostenere l’ospedale”.
E ancora, in una lettera di Innocenzo VI (siamo nell’epoca avignonese dei primi settanta anni del 1300), si legge – racconta monsignore – come “in una situazione di carestia generalizzata, il Papa avesse dato delle disposizioni per sopperire alle molte necessità dei poveri sia di Avignone, sia di Roma, disponendo per Roma la creazione di uno specifico ospizio detto della pagnotta”.
L’ospizio “diede anche il nome ai frati della pagnotta, che, a partire da questo periodo, furono i collaboratori dell’Elemosineria apostolica. Tra l'altro a questi frati sarà affidata la cura delle spoglie del defunto pontefice, anche questo atto di misericordia e di carità”.