Roma , sabato, 16. luglio, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Siamo ormai in piena estate e il caldo di questi giorni, con temperature oltre le massime del periodo, favorisce, per tanti, un periodo di riposo al mare o località di montagna, anche se il Covid è ancora presente e le raccomandazioni sono per la massima attenzione.
Diversi i vescovi italiani che in queste settimane hanno voluto essere vicini, con dei messaggi, a coloro che scelgono i territori delle varie diocesi quale meta per le loro vacanze.
“In un momento così particolare della nostra storia, il Signore continua a prendersi cura di noi; stupiti e grati della sua misericordia, chiediamogli di vivere anche il tempo delle vacanze come un’occasione preziosa per scoprire il valore della vita, di aiutarci a vivere il tempo del riposo per poterci ritemprare nel corpo e nello spirito in quanto la nostra quotidianità̀ lascia poco spazio al silenzio, alla riflessione e al contatto con la natura”, hanno scritto l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro e i vescovi Vincenzo Pisanello di Oria e Sabino Iannuzzi di Castellaneta, in un messaggio congiunto evidenziando che durante le vacanze è “bello dedicare del tempo alla lettura e alla meditazione sul significato più̀ profondo della vita, nel contesto sereno della famiglia o con i propri amici. Questo periodo – scrivono i tre presuli della metropolia di Taranto - ci offre tante opportunità̀, in particolare quello di poter godere degli spettacoli suggestivi del creato, di poter ritrovare la giusta dimensione, e potersi riscoprire creature di Dio, aperte all’infinito”. E la raccomandazione a “favorire l’incontro con le persone del nostro territorio per scoprire il calore e la bellezza della gente, l’incanto del nostro mare cristallino con le sue belle insenature sul mar Ionio, lo splendore delle nostre colline, il sapore della nostra cucina mediterranea, tutta la ricchezza della nostra arte”.
Occorre “abitare” questi giorni di riposo con “sentimenti di accoglienza, rispetto e custodia del dono più grande che abbiamo ricevuto: la vita ed un mondo meraviglioso per trascorrerla portando frutto”, scrive l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Maurizio Aloise rivolgendosi a coloro che stanno raggiungendo, o hanno raggiunto, il litorale ionico della Calabria. “Benvenuti”, il saluto del presule a coloro che si accingono a vivere “il meritato riposo, al popolo di turisti che stiamo per accogliere e anche ai tanti fratelli di questa terra che ritornano al paese natio per le vacanze”, aggiungendo che “stiamo lentamente percorrendo il sentiero di quella che viene definita ‘ripartenza’. Il cammino è faticoso, l’animo provato, le gambe stanche. Ecco che dobbiamo fermarci per il giusto ristoro”. E l’invito alla comunità cristiana a saper accogliere facendo sentire tutti “parte integrante della nostra comunità. Che le nostre chiese, le nostre spiagge, le lussureggianti colline e le nostre stesse case siano abitate dall’accoglienza. Nello spirito sinodale che la Chiesa universale ci chiama a sperimentare, viviamo la bellezza della condivisione. Troviamo ristoro per l’anima e il corpo nello spirito della gratitudine. Quanti grazie dovremmo rivolgere a Dio per il suo infinito amore. Il solo dono della vita, ma anche di un mondo che circonda. Un arcobaleno di colori: l’azzurro del cielo, il blu del mare il verde delle montagne. Quanto amore Dio ha messo nel creato di cui ci ha fatto dono”.
“Incontrarci nel contesto delle bellezze naturali di questo divino lembo di terra campana, dove lo sguardo si perde tra il verde dei monti lattari e l’azzurro cristallino del meraviglioso mare costiero – scrive l’arcivescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Orazio Soricelli - ci permette di ritrovare il valore del vivere insieme e del partecipare a rendere ancor più sano e rispettato il contesto dell’esperienza umana nei suoi tratti ambientali, culturali, sociali, etici e religiosi. Ci preme rassicurarvi che le nostre comunità parrocchiali – in questi giorni – sono anche la vostra comunità di fede, di speranza e di carità. Insieme celebreremo l’Eucaristia, per ritrovarci tutti radicati nella Pasqua di Gesù”.