Spilamberto , lunedì, 18. luglio, 2022 16:00 (ACI Stampa).
In Italia a volte succede anche che per 75 anni due dipinti vengano trasferiti dalla loro sede per sicurezza, ma anche che poi possano tornare al loro posto.
É quello che è successo con due piccoli capolavori di Spilamberto due dipinti che sono stati custoditi nella Galleria Estense di Modena. Ma la loro storia è legata alla piccola “capitale dei Rangoni”, la famiglia modenese che ebbe la signoria della città.
Poco meno di 13 mila abitanti in provincia di Modena, Spilamberto fa parte dell'Unione Terre di Castelli.
I due gioielli che sono "tornati a casa" sono la Madonna in adorazione di Gesù Bambino, attribuita a Jacopo da Valenza, e la Madonna con il Bambino tra i Santi Geminiano, Antonio Abate e Rocco, di Giovanni Antonio Scacceri, risalenti al XVI secolo, appartenevano infatti alla soppressa confraternita di Santa Maria degli Angeli, che esercitava opere di culto e di misericordia corporale.
La Madonna con Gesù Bambino e i Santi Geminiano, Antonio Abate e Rocco è seduta su un trono dalla base ornata con due aquile. San Geminiano con il pastorale e il modello di Modena sta sinistra e a destra sant’Antonio Abate con bastone a tau, un libro e la testina di un maiale e infine san Rocco in veste da pellegrino. Le prime notizie sull’opera risalgono al 1582, quando fu incorniciata da Virgilio della Stoppa; restaurata verso la metà dell’800, fu inizialmente attribuita al Francia, poi a Francesco Bianchi Ferrari.