Città del Vaticano , martedì, 17. novembre, 2015 13:00 (ACI Stampa).
“La Cultura della Salus e dell’Accoglienza al servizio dell’Uomo e del Pianeta”, è il tema della XXX Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari sul che si svolge in Vaticano dal 19 al 21 novembre.
Si tratta di “un’occasione importante per offrire il nostro contributo a pochi giorni dalla Conferenza sul Clima di Parigi, conosciuta anche come COP21, e praticamente alla vigilia dell’apertura del Giubileo della Misericordia, che ci permetterà di riflettere a fondo sulle nostre esistenze, il modo di condurle e la ‘qualità’, cioè la profondità, dell’amore che sappiamo nutrire verso l’“altro” e verso l’intera Opera del Signore.” Come ha detto Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari presentando il programma alla stampa. Si tratta, ha detto Zimowski di “un aspetto centrale del Magistero, che gli ultimi tre Pontefici hanno ribadito ed evidenziato, come sarà ben illustrato durante la Conferenza, ad esempio attraverso l’Enciclica Evangelium Vitae di San Giovanni Paolo II, fondatore, anche, della Pontificia Accademia per la Vita. Vi è stato inoltre il grande lavoro svolto da Benedetto XVI nell’ambito della ‘teologia della vita’, prima come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e poi come Papa. Quest’anno abbiamo poi ricevuto la Lettera Enciclica Laudato si’, un dono e al contempo un indirizzo preciso, che ci sprona ad impegnarci subito e a fondo per rispondere alle sollecitazioni in essa contenute.”
Il segretario del Pontificio Consiglio monsignor Jean-Marie Mate Musivi Mupendawatu, ha ricordato che la XXX Conferenza Internazionale promossa dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari per la Pastorale della Salute corona un lungo percorso iniziato nel 1986: “In quell’anno, l’allora Pontificia Commissione per la Pastorale degli Operatori Sanitari, istituita l’anno precedente da San Giovanni Paolo II col Motu Proprio Dolentium Hominum, promosse il primo di questi incontri mondiali, in quell’occasione dedicato al tema de “Il Farmaco a Servizio della Vita Umana”.”
Un percorso che arriva oggi alla “volontà di tradurre nel mondo della salute le indicazioni offerte da Papa Francesco nella sua Lettera Enciclica “Laudato si’. Sulla cura della casa comune”, nella consapevolezza che la responsabilità per la salute dell’uomo comporta necessariamente anche la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, con il quale esiste un rapporto di scambio continuo, interdipendenza, un reciproco contaminarsi.”
Monsignor Augusto Chendi, M.I., Sotto-Segretario del Dicastero ha spiegato la relazione tra tutela dell’ambiente e tutela della salute: “L’ansia, che la Chiesa nutre, anche di fronte agli squilibri ecologici indotti dall’uomo, è per la sorte della famiglia umana e della creazione tutta: non si tratta, invero, di un calcolo umano, bensì di annunciare e di rendere attenti tutti a “custodire” e ad “amministrare” la Creazione nel suo complesso, quale dono affidato alla responsabilità di ogni generazione perché la riconsegni quanto più integra e umanamente vivibile per le generazioni a venire, senza in questo venire meno a rendersi interprete del grido per la dignità umana che si eleva soprattutto dai più poveri, come sono, nel caso, le persone ammalate e i sofferenti.”