Città del Vaticano , giovedì, 7. luglio, 2022 16:00 (ACI Stampa).
"Non solo la relazione con la Santa Sede è importante, ma è unica”. Thea Tsulukiani, il Vice Primo Ministro di Georgia, nonché ministro della Cultura, dello Sport e della gioventù, parla con ACI Stampa al termine di quattro intensi giorni in Vaticano: il 26 giugno, il Coro Patriarcale di Georgia si è esibito in Cappella Sistina, in un evento raro e dal profondo significato ecumenico; il 29 giugno, al termine della celebrazione per i Santi Pietro e Paolo, lo stesso coro ha eseguito l’Ave Maria composta dal Patriarca di Georgia Ilia II, che è anche un valente musicista e compositore Nel frattempo, la delegazione del ministero della Cultura ha avuto diversi incontri in Vaticano, anche per implementare i protocolli di intesa su cultura ed educazione che furono siglati dalla presidente Salomé Zourabishvili quando venne in udienza da Papa Francesco il 18 giugno 2021.
Ministro, quale è stato lo scopo principale della sua visita in Vaticano?
Lo scopo principale della visita è stato rappresentato dai due eventi del 26 e 29 giugno. L’evento del 26 giugno, con l’esibizione in Cappella Sistina, è stato davvero simbolico. Il Patriarca Ilia era stato invitato in Vaticano nel 2020 a celebrare il quarantesimo della sua prima visita, avvenuta nel 1980. A causa della pandemia, questo viaggio non ha potuto avere luogo. Si è pensato allora ad un evento simbolico, con l’invio del Coro Patriarcale, e il ministero della Cultura è stato incaricato di organizzare questo evento, insieme all’ambasciata di Georgia presso la Santa Sede e alla nunziatura apostolica in Georgia. Il 27 invece abbiamo partecipato all’evento organizzato dalla nostra ambasciata presso il Palazzo della Cancelleria per celebrare i 30 anni degli rapporti diplomatici tra la Georgia è la Santa Sede, affiancato dalla mostra "Le pagine europee della Georgia" e con l’esibizione musicale dello stesso coro. Posso dire che è stata una visita di successo.
La presidente Zourabishvili firmò due protocolli di intesa, su cultura ed educazione. Come sta andando l’implementazione di quei protocolli?
Ci siamo incontrati con il Cardinale Gianfranco Ravasi, che da presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura è firmatario del protocollo di intesa, e con sua eminenza abbiamo discusso come andare avanti. Questo tipo di impegni su larga scala può avere successo solo se entrambe le parti lavorano insieme. Abbiamo definito un numero di progetti che possiamo fare insieme, dalla valorizzazione dell’opera alla protezione dell’eredità culturale. Abbiamo avuto una ottima cooperazione con il nunzio, che ha aiutato nella traduzione di un libretto di una opera di Zacharia Paliashvili, uno dei “padri” della musica classica georgiana, che era cattolico. L’opera è ‘’Abesalom ed Eteri’’ e la metteremo in scena in italiano nel teatro dell’Opera di Tbilisi. È un progetto cui stiamo lavorando.