Carpi , domenica, 3. luglio, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Il brano di Vangelo di questa domenica ci presenta Gesù che invia in missione i settantadue discepoli. Non solo i dodici apostoli! Con questa decisione il Signore vuole aiutarci a comprendere che l’annuncio del Vangelo non è affidato solo ai vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi ma a tutti i cristiani. L’evangelizzazione appartiene alla vocazione cristiana e trova la sua ragion d’essere nel sacramento del Battesimo e della Cresima. Nel Battesimo siamo stati liberati dalla schiavitù del peccato e resi partecipi della vita stessa di Dio. Con il sacramento della Cresima noi siamo diventati “soldati” di C cioè capaci di testimoniare al mondo la nostra fede.
Il discepolo, chiamato ad annunciare il Vangelo, si presenta al mondo con lo stile stesso di Gesù. Il messaggio che egli annuncia non è suo e pertanto va donato integralmente senza aggiunte o omissioni; è da portare ad ogni persona perché nessuno è escluso dalla salvezza e deve essere accompagnato dalla testimonianza della vita perché solo così sarà credibile.
Gesù dice: “Andate”. Non sono i popoli che devono muoversi verso i discepoli, ma i discepoli che devono andare ad essi. Non è ammissibile accontentarsi di annunciare il vangelo a coloro che si rivolgono al discepolo, ma il discepolo deve prendere l’iniziativa e parlare di Gesù per primo a tutti.
Di qui la consapevolezza dell’urgenza e della vastità della missione e quindi la necessità della preghiera perché il Signore “mandi operai nella sua messe!”. La preghiera, dunque, è il primo modo per essere annunciatori del Vangelo.
Il Signore poi chiede ai suoi discepoli la povertà: Non portate borsa, né sacca, né sandali. E’ un invito a non lasciarci appesantire da troppe esigenze, da troppi legami che condizionano la testimonianza di una vita affidata all’amore provvidente del Padre.