Città del Vaticano , martedì, 28. giugno, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Sono quattro figure stilizzate, a significare l’umanità che arriva dai quattro angoli della terra, a campeggiare al centro del logo del Giubileo del 2025. Ma la prima di queste figure è aggrappata alla croce, e il motto riguarda la speranza. Pellegrini di speranza. Perché è nella croce che il cristiano ha la speranza, anzi, la certezza della vita eterna. E questo nonostante la vita non navighi sempre acque tranquille, come testimoniano le onde alla base del logo.
Con il logo e il motto comincia a concretizzarsi l’idea del Giubileo del 2025, appuntamento ordinario dopo quello del 2000, e inframezzato dall’Anno Santo Straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco nel 2015. Non sappiamo ancora che mondo sarà nel 2025, ma sappiamo già che ci sarà l’evento delle famiglie, che in qualche modo sostituirà la Giornata Mondiale delle Famiglie, e sappiamo che ci sarà qualcosa di ecumenico, perché è il 1700esimo dal Concilio di Nicea e perché la Pasqua sarà celebrata insieme da cattolici e ortodossi.
L’arcivescovo Rino Fisichella, che sta organizzando questo Giubileo, ha sottolineato che la preparazione sarà articolata, per volere di Papa Francesco, in due momenti.
“Il 2023 – ha detto - sarà dedicato alla rivisitazione dei temi fondamentali delle quattro Costituzioni conciliari perché la Chiesa possa respirare di nuovo del profondo e attuale insegnamento prodotto dal Vaticano II, di cui il prossimo 11 ottobre si celebrerà il 60° anniversario della sua apertura”. Saranno anche prodotti dei sussidi per spiegare il Concilio.
Il 2024, invece, “sarà un anno dedicato alla preghiera in modo da creare un contesto favorevole al Giubileo e permettere che i pellegrini possano prepararsi a questo evento, che è anzitutto spirituale, in modo coerente ed efficace”.