Vienna , martedì, 28. giugno, 2022 10:00 (ACI Stampa).
L’intolleranza porta i cristiani all’autocensura. Vale a dire che i cristiani, di fronte alle sempre più forti intolleranze, sono sempre più restii a dire il loro punto di vista, per timore di essere attaccati, fino a porsi persino domande sulle loro convinzioni. È questa la drammatica conclusione cui arriva il rapporto “Percezioni di autocensura: confermare e comprenderne l’effetto agghiacciante”, che snocciola cifre ed esempi di questo “effetto agghiacciante che, di fatto, congelerebbe i cristiani di fronte all’opinione pubblica.
La ricerca è basata su una metodologia esplorativa ed induttiva, e delinea quattro casi studio, delineati a seguito di interviste faccia a faccia a diversi cristiani praticanti di diversi settori della società. I quattro casi di studio provengono da Germania, Francia, Messico e Colombia.
Madeleine Enzlberger, Direttore Esecutivo di OIDAC Europa, ha sottolineato che “uno dei risultati più preoccupanti e tragici di questo rapporto è che se i costi sociali per seguire la tua convinzione ed esprimerla diventano troppo alti, le persone lo faranno alla fine abbandonare la loro fede. E sono soprattutto le persone più giovani e non istruite di cui la fede è a rischio qui”.
Friederike Boellmann, una delle tre autrici, ha sottolineato: “Non si tratta di una rigida legalità dei casi o anche persecuzioni. Ogni persona che ho intervistato ha notato un cambiamento nel clima o a restringimento del corridoio di opinione. È stato anche sorprendente scoprire che il caso tedesco rivela l'università come l'ambiente più ostile. E la più grande misura di autocensura che ho trovato nella mia
ricerca in ambito accademico”.