Roma , venerdì, 24. giugno, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Tra pochi giorni si festeggeranno i santi Pietro e Paolo. Tutto è pronto per una festa viva, vissuta, soprattutto a Roma, e dopo due anni di forzata pausa a causa della pandemia.
Ma già oggi il clima di festa si avverte diffusamente perché si celebra san Giovanni Battista, ricorrenza molto sentita, in tutta Europa. Sono tre figure-chiave della fede cristiana, tre colonne portanti di cui conosciamo i tratti salienti, il ruolo fondamentale, gli scritti a fondamento della tradizione della Chiesa. Conosciamo anche gli episodi centrali delle loro esistenze, i martiri, la morte, la santità.
Eppure, spesso ne conserviamo un’impressione solenne, forse lontana e distaccata, come se si fossero trasformati nelle mille statue maestose che arricchiscono basiliche, cattedrali, abbazie, chiese… I romanzi, i racconti sono forse il “mezzo” per avvicinarli un po’ di più a noi, giganti delle fede, certo, ma essenzialmente uomini, con i loro dolori, debolezze, solitudini, persino tradimenti.
Simone, che diventerà Cefa, Pietro, pescatore di Galilea, non è particolarmente felice ne’ disperato, non si distingue da tanti altri, come lui. Lavora, mantiene la famiglia, mangia, si preoccupa del tempo, per sapere se e quanto potrà pescare. Una vita come quella di migliaia di altri. Ma Lui, il Maestro, chiama proprio Simone, lo sceglie per trasformarlo in “pescatore di uomini”, Ed è così che lo racconta Lloyd C.Douglas nel suo romanzo "Il grande pescatore", diventato ormai un classico, da cui è stato tratto un film, a sua volta diventato un classico del genere, e che recentemente la casa editrice Itaca ha ripubblicato.
Douglas è nato nel 1877 ed è morto nel 1951, negli Stati Uniti. Era un pastore luterano ed era convinto che la letteratura fosse uno strumento essenziale per affrontare le tematiche religiose, i suoi romanzi comunque si trasformavano in best-sellers e poi in film dal successo internazionale. E’ accaduto con La tunica, nel 1942 e poi nel Grande Pescatore, nel 1949.