Roma , venerdì, 17. giugno, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Le famiglie non sono un punto di arrivo, sono un punto di partenza. Non sono solo beneficiarie delle politiche economiche, esse sono l’asse portante dello sviluppo. La politica per la famiglia è politica per il bene comune. Per questo, le politiche per la famiglia sono per il bene comune. Vincenzo Bassi, presidente della Federazione delle Associazioni Famigliari Cattoliche in Europa, è reduce dal giubileo dell’organizzazione di cui è presidente dal 2019. Da 25 anni, la FAFCE unisce le associazioni famigliari in Europa, facendo a Bruxelles e Strasburgo un lavoro prezioso e oscuro in difesa della famiglia da tutti i punti di vista.
Il 10 giugno, i membri della FAFCE hanno avuto una udienza con Papa Francesco, che ha tenuto un discorso ampio, toccando tutte le grandi sfide di oggi: dal no alla maternità surrogata alla difesa della vita, dalla condanna della pornografia alla necessità delle politiche familiari. Un discorso quasi provvidenziale, alla viglia dell’Incontro Mondiale delle Famiglie che si celebra a Roma dal 22 al 27 giugno.
Cosa ha colpito del testo del Papa?
Il discorso di Papa Francesco è un testo unico nel suo genere, perché ha affrontato molti degli aspetti sia politici che ecclesiali che morali che riguardano la famiglia. Ma, al di là di quello che ha fatto giustamente titolo, a me hanno colpito due aspetti. Il primo è il tema ambientale: il Papa ha sottolineato che lo sviluppo sostenibile senza famiglia è impossibile, perché avere figli non deve mai essere considerato una mancanza di responsabilità nei confronti del creato o delle sue risorse naturali. Il secondo: il fatto che il Papa abbia detto che la famiglia è un bene comune da premiare.
Il primo tema aiuta a introdurre il principio della natalità nelle grandi discussioni, a tutti i livelli. Il secondo aspetto aiuta a difendere questo tema dagli attacchi. Addirittura, una delle opposizioni alle politiche demografiche nasce dall’argomentazioni che anche i totalitarismi erano promotori di politiche demografiche. Ma è qui che entrano in gioco le associazioni familiari, perché sono loro che rappresentano le famiglie, che mostrano concretamente cosa è la famiglia e che mostrano come le politiche familiari sono nell’interesse delle famiglie stesse, non strumentali agli interessi dello stato. Le associazioni familiari devono poter avere un ruolo istituzionale. E siamo grati al Papa per aver introdotto questi temi nel discorso.