Città del Vaticano , mercoledì, 15. giugno, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Nel corso del suo pontificato Benedetto XV non ha mai mancato di prestare particolare attenzione agli ordini religiosi, ai loro carismi e alle loro ricorrenze. Il 4 giugno 1918 il Papa inviava una lettera a P. Innocenzo Lopez, Vicario generale dei Mercedari, in occasione dei 700 anni di fondazione dell’Ordine.
L’Ordine di Santa Maria della Mercede – ricordava il Papa – “procurò al cristianesimo quel grande beneficio di cui si può misurare la grandezza considerando la miserrrima condizione dei cristiani che in qualsiasi modo fossero caduti nelle mani dei Saraceni. Infatti non solo era costume di tali nemici disumani abusare dei cristiani come di oggetti, ma per di più esercitavano ogni sorta di crudeltà su di essi in quanto seguaci di una odiatissima religione. Dunque non è facile dire quale grande attesa suscitarono i vostri confratelli che, per riscattare i prigionieri, fecero voto di offrirsi come ostaggi, se fosse stato necessario, agli infedeli, al posto dei prigionieri e di andare incontro alla morte a favore dei fratelli e sull’esempio del Signore Gesù, in modo che del vostro Ordine si potesse dire: «Nessuno è più caritatevole di colui che pone l’anima sua a servizio degli amici »”.
“Voi – aggiungeva Benedetto XV - non consideraste estranea al vostro Ordine alcuna opera di carità; sarebbe lungo descrivere le fatiche apostoliche sostenute dal vostro Ordine per ampliare il regno di Cristo, dato che tra gli stessi acerrimi nemici del cristianesimo che tenevano prigionieri i fedeli e, dopo la scoperta dell’America, anche in quelle immense plaghe, vi siete impegnati a diffondere la luce del Vangelo. Di tali benefìci restano ovunque testimonianze nelle città dell’America Latina, e per lo stesso motivo vediamo che i Peruviani e gli Ecuadoriani elessero la beatissima Vergine della Mercede come patrona della repubblica, e gli Argentini la elevarono a suprema guida del loro esercito. Non è il caso di meravigliarsi se i Nostri Predecessori hanno spesso lodato e insignito di grandi privilegi un Ordine così benemerito verso la Chiesa e la società civile; tanto più che esso conseguì tali successi con una particolare obbedienza verso questa Sede Apostolica”.
“Noi – è il ricordo personale del Papa - che fin dall’adolescenza portiamo il suo santo scapolare, esortiamo tutti i devoti della Beata Maria della Mercede a invocare la pace, e a chi devotamente pronuncerà questa formula: « Redentrice dei prigionieri, prega per noi » oppure « Piissima Madre della Mercede, prega per noi », ogni volta concediamo trecento giorni d’indulgenza”.
“Mutati i tempi – concludeva il Pontefice - i cristiani non devono più temere la vergognosa schiavitù dei corpi: altra è ora la servitù degli animi ed essa, assai più turpe, si impone a molti, poiché ovunque serpeggia la peste degli errori letali, e la malvagità delle sette è diffusa ogni dove. In conseguenza molto più si estende il campo della carità”.