Padova , giovedì, 9. giugno, 2022 16:00 (ACI Stampa).
L’ottavo centenario dalla predica di Forlì di Antonio è il filo conduttore del Giugno antoniano di quest’anno: dopo le due edizioni in tempo di pandemia (nel 2020 dedicata agli 800 anni dalla vocazione francescana di Antonio, l’anno scorso invece agli 800 anni dall’arrivo in Italia e all’incontro con san Francesco) quest’anno il tema centrale è il momento in cui il giovane Antonio rivela al mondo la sua dote di predicatore.
Nel settembre 1222, infatti, il frate insieme a fra Graziano, il provinciale di Bologna, si reca a Forlì per un’ordinazione sacerdotale. Mancava chi facesse una predica, fra Graziano invita Antonio che per spirito di obbedienza sale sul pulpito e incanta i fedeli con una omelia breve ma densa, semplice, ma maestosa. Questo episodio apre la strada della predicazione di Antonio.
La novità principale di questa edizione, però, è sicuramente il ritorno della processione: dopo due anni di restrizioni, finalmente torna in presenza il momento culmine per i fedeli della festa del Santo. Lunedì 13 giugno dopo la messa solenne pomeridiane, presieduta da p. Roberto Brandinelli, ministro provinciale dei frati minori conventuali, ci sarà la processione dei fedeli con la statua del Santo nelle vie cittadine, seguita dalla novità della rievocazione storica del ‘transito’ che il corpo di Antonio visse il 12 giugno 1231.
A fra Massimiliano Patassini, direttore responsabile delle sei riviste del gruppo ‘Messaggero di sant’Antonio’ (l’edizione nazionale, l’edizione italiana per l’estero, il ‘Messaggero dei Ragazzi’, il ‘Messenger of Saint Anthony’, ‘Le Messager de Saint Antoine’ e ‘Sendbote des hl. Antonius’), abbiamo chiesto di spiegarci il motivo per cui sant’Antonio è tanto venerato: “Penso che gli elementi che hanno reso così popolare il Santo di Padova siano la sua capacità di farsi vicino a tutti e quella di toccare il cuore delle persone con la sua parola.
Il tratto della vicinanza, o meglio della prossimità, è tipico dei francescani: proprio l’incarnazione, il farsi prossimo di Dio, è contemplata in modo particolare da san Francesco e da chi ne ha seguito le orme. Anche Antonio, in molteplici occasioni, dà prova di prendersi cura degli altri, a partire da chi è più emarginato e lontano: i poveri, i carcerati, i malati.