Città del Vaticano , domenica, 5. giugno, 2022 10:45 (ACI Stampa).
Domenica di Pentecoste, il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, presiede la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro, alla presenza di Papa Francesco. Lo Spirito Santo, “lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Il Pontefice parte proprio da questo punto. “In che senso lo Spirito dà a chi lo riceve questa comprensione nuova e piena? Non è questione di quantità: Dio non vuole fare di noi delle enciclopedie, o degli eruditi. No. È questione di qualità, di prospettiva”, dice il Papa nella sua omelia.
Nel grande cammino della vita, per il Papa “Egli ci insegna da dove partire, quali vie prendere e come camminare”.
Primo punto. “Siamo abituati a pensare che l’amore derivi essenzialmente dalla nostra osservanza, bravura e religiosità. Invece lo Spirito ci ricorda che, senza l’amore alla base, tutto il resto è vano. E che questo amore non nasce tanto dalle nostre capacità, ma è dono suo. È lo Spirito d’amore che mette in noi l’amore, è Lui che ci fa sentire amati e ci insegna ad amare. È Lui il “motore” della nostra vita spirituale”, dice Francesco.
“Lo Spirito Santo è una memoria attiva, che accende e riaccende nel cuore l’affetto di Dio. Abbiamo sperimentato la sua presenza nel perdono dai peccati, quando siamo stati riempiti della sua pace, della sua libertà, della sua consolazione. È essenziale alimentare questa memoria spirituale”, commenta il Pontefice.
“Lui ci insegna a non ritagliare i ricordi delle persone e delle situazioni che ci hanno fatto male, ma a lasciarli abitare dalla sua presenza. Così ha fatto con gli Apostoli e con i loro fallimenti. Avevano abbandonato Gesù prima della Passione, Pietro l’aveva rinnegato, Paolo aveva perseguitato i cristiani: quanti sbagli, quanti sensi di colpa! Da soli non c’era via di uscita. Da soli no; con il Consolatore sì. Perché lo Spirito guarisce i ricordi”, dice il Papa nella sua omelia.