Sighet , sabato, 4. giugno, 2022 15:00 (ACI Stampa).
A cento giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, i rifugiati continuano ad arrivare copiosi in Romania, e l’aiuto umanitario delle organizzazioni legate alla Chiesa è sempre presente. Nel secondo giorno della sua visita in Ucraina, dunque, il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, è andato a Sighet, a pochi chilometri dal confine, a portare il sostegno del Papa.
La delegazione del Cardinale Sandri è stata accolta in quella che fino al febbraio scorso era una Casa di spiritualità ed esercizi spirituali gestita dalla Congregazione della Madre di Dio, e l’intero pomeriggio e serata sono stati dedicati all’incontro con le diverse realtà di accoglienza dei rifugiati ucraini.
Il Cardinale ha prima di tutto visitato il confine, ispezionato le attività, ringraziato le autorità della Romania per quanto hanno fatto fino ad ora per l’accoglienza dei fratelli e delle sorelle provenienti dall’Ucraina, ricordato che il lavoro è stato possibile grazie alla sinergia di enti di diverso genere, sia laici, sia organizzazioni di tipo religioso. “Grazie – ha detto il cardinale ai media locali - perché noi che siamo cristiani come voi siamo scossi da questa vostra testimonianza di carità e noi facciamo tante cose ma siamo lontani quindi voi che siete qui siete la mano di carità del Papa come Chiesa greco-cattolica e latina verso questi fratelli che soffrono”. e ha aggiunto: “Voi con l’amore coprite l’orrore della guerra!”.
La delegazione vaticana ha potuto visitare i padiglioni allestiti per la registrazione dei rifugiati, dialogando con i volontari ed ascoltando le loro esperienze. Ora il flusso si è assestato e rallentato, ma ha raggiunto anche le punte di 1600-2500 persone al giorno.
Ai rifugiati vengono anche garantiti servizi di trasporto verso diverse destinazioni, in Romania e nel resto dell’Europa, tramite autobus gratuiti o ticket ferroviari, menrte avvocati e magistrati si sono attivati per garantire informazione ed assistenza legale ai rifugiati, informandoli sulle normative del Paese e dell’Europa, e garantendo in modo particolare ai minori una tutela particolare.