Vienna , mercoledì, 1. giugno, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Era capitale di un impero, ma divenne arcidiocesi piuttosto tardi. Per essere precisi, trecento anni fa. L’arcidiocesi di Vienna festeggia l’anniversario senza celebrazioni particolari, pianificando per il gennaio 2023 un simposio che racconterà la storia, le modalità e le peculiarità dell’arcidiocesi della cità dell’impero asburgico.
Fu l’1 giugno 1722, con la bolla papale Suprema Dispositione, che Papa Innocenzo III conferì a Vienna lo status di diocesi metropolitana di diritto canonico.
Ma perché Vienna divenne arcidiocesi così tardi? Perché le strutture ecclesiastiche che si erano costituite nella Franconia Orientale sin dal Medioevo furono particolarmente longeve.
Il vescovado di Vienna fu costituito nel 1469, ma era solo una mini-diocesi, tagliata fuori dall’area di Passau, che comprendeva l’area cittadina e alcuni villaggi. Nel XVIII secolo l’Austria divenne una grande potenza, conquistando diverse aree dei Balcani, e la città di Vienna divenne una capitale con oltre 80 mila abitanti.
C’era, dunque, bisogno di un distretto amministrativo ecclesiastico più grande, ma l’idea ebbe la forte opposizione del vescovo Raymund Rebate di Passau e dell’arcivescovo Franc Anton Harrach di Salisburgo. Nel 1719, l’imperatore Carlo VI scrisse direttamente a Clemente XI, chiedendo di elevare Vienna ad arcidiocesi. Nel 1721, Innocenzo III successe a Clemente XI, e rispose all’imperatore che avrebbe dato a Vienna una più ampia struttura amministrativa se l’imperatore avesse restituito Comacchio allo Statto pontificio.