Città del Vaticano , domenica, 29. maggio, 2022 12:45 (ACI Stampa).
Per capire il senso dell’Ascensione bisogna soffermarsi “su due azioni che Gesù compie prima di salire al Cielo: Egli anzitutto annuncia il dono dello Spirito e poi benedice i discepoli”. Così il Papa introducendo stamane la preghiera del Regina Coeli, prima dell’annuncio del concistoro.
Gesù – ha spiegato Francesco - promette ai discepoli lo Spirito Santo “che li accompagnerà, li guiderà, li sosterrà nella missione, li difenderà nelle battaglie spirituali. Comprendiamo allora una cosa importante: Gesù non sta abbandonando i discepoli. Ascende al Cielo, ma non ci lascia soli. Anzi, proprio salendo verso il Padre assicura l’effusione del suo Spirito”.
La presenza di Gesù – ha aggiunto – “non vuole limitare la nostra libertà. Al contrario, fa spazio a noi, perché il vero amore genera sempre una vicinanza che non schiaccia, ma rende protagonisti. Salendo al Cielo Gesù, anziché rimanere accanto a pochi con il corpo, si fa vicino a tutti con il suo Spirito. Lo Spirito Santo rende presente Gesù in noi, oltre le barriere del tempo e dello spazio, per farci suoi testimoni nel mondo”.
Benedicendo i discepoli poi “Gesù sale al Padre per intercedere a nostro favore, per presentargli la nostra umanità. Così, davanti agli occhi del Padre, ci sono e ci saranno sempre, con l’umanità di Gesù, le nostre vite, le nostre speranze, le nostre ferite”. Con l’Ascensione “va a prepararci un posto e, fin da ora, intercede per noi, perché possiamo essere sempre accompagnati e benedetti dal Padre”.
Con il dono dello Spirito – ha concluso il Papa – dobbiamo imparare “la preghiera di intercessione, intercedere per le speranze e per le sofferenze del mondo, per la pace. E benediciamo con lo sguardo e con le parole chi incontriamo ogni giorno”.