Città del Vaticano , mercoledì, 25. maggio, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Un’altra importantissima innovazione all’interno della Curia Romana Benedetto XV la porta a termine il 1° maggio 2017 con la pubblicazione del Motu proprio Dei Providentis che diede vita alla Congregazione per la Chiesa Orientale, tuttora in piena attività.
“Ma se abbracciamo nel Nostro paterno affetto – scriveva il Papa - tutte le particolari Chiese, Ci sono specialmente care quelle orientali, le quali, con le più antiche memorie della loro storia, offrono così luminosi esempi di santità e di dottrina che anche oggi, dopo tanto tempo, Ci appaiono riverberare il loro splendore su tutto il rimanente mondo cristiano”.
Davanti alle difficoltà che le Chiese Orientali vivevano in quel particolare momento, Benedetto XV prometteva “il massimo impegno nel contribuire a risollevare le sorti della tribolata Chiesa d’Oriente”.
“A questo scopo – annunciava il Papa nel Motu proprio - abbiamo deliberato di istituire, a favore dei cosiddetti Orientali uniti, un’apposita Sacra Congregazione presieduta personalmente da Noi stessi, e dopo di Noi dai Nostri successori”.
“Quando i Nostri Orientali – proseguiva - vedranno lo stesso Sommo Pontefice prendersi cura personalmente dei loro interessi, certamente comprenderanno come non vi possa essere modo migliore per la Santa Sede di testimoniare loro il proprio amore. Si può sperare inoltre che non vi sarà più chi rinfocolerà tra gli Orientali il sospetto nei confronti dei Latini, dato che anche questa iniziativa dimostrerà manifestamente come nella Chiesa di Gesù Cristo — la quale non è né latina, né greca, né slava, ma cattolica — non esiste alcuna discriminazione tra i suoi figli e che tutti, latini, greci, slavi e di altre nazionalità hanno tutti la medesima importanza di fronte a questa Sede Apostolica”.