Città del Vaticano , lunedì, 23. maggio, 2022 16:00 (ACI Stampa).
"Sono tre parole che abbracciano e contraddistinguono la vita di ogni cristiano, di ogni battezzato, ma che per voi hanno un significato e un valore particolare: non si può vivere senza la Preghiera, intensa e fiduciosa, non si può vivere senza l’Azione, umile e concreta, non si può vivere senza il Sacrificio, oblativo e premuroso". Così il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin ha voluto richiamare esplicitamente il motto del Circolo S. Pietro durante la messa per l’inaugurazione della rinnovata Casa famiglia “S. Paolo VI” in via di S. Giovanni in Laterano avvenuta nel pomeriggio del 20 maggio, giorno in cui la Chiesa propone la memoria di S. Bernardino da Siena.
Da più di 150 anni il Circolo di San Pietro è noto come "il braccio della carità del Papa". Dal 1869, il Romano Sodalizio, fondato dal Cardinale Domenico Jacobini con la benedizione di Papa Pio IX, è espressione di giustizia e carità cristiana, al servizio dei bisognosi e degli infermi della Città eterna e del mondo.
"S. Bernardino parla anche dei miracoli con cui S. Paolo Predicava il Nome di Gesù. Anche voi siete chiamati a fare altrettanto. Non meravigliatevi: sto parlando dei miracoli dell'amore, i miracoli della carità, che sono autentici miracoli come questa Casa famiglia "S.Paolo VI" che oggi benediciamo e inauguriamo. Del resto - ha continuato il Segretario di Stato durante l’omelia - i Romani Pontefici hanno avuto sempre a cuore il vostro Sodalizio (addirittura Papa Pio XI e S. Paolo VI ne hanno fatto anche parte) e non hanno mai cessato di ringraziarvi per quant operate nei confronti dei bisognosi di questa amata Città di Roma. In pari tempo vi hanno incoraggiato a sempre meglio realizzare questo servizio di amore che avete scelto liberamente di svolgere".
"Dopo aver diretto la celebrazione, l’Assistente ecclesiastico del Circolo S. Pietro, Mons. Franco Camaldo ha ringraziato il Cardinale e si è soffermato sulla storia della statua della Madonna Immacolata presente nella Cappellina che ha ospitato la funzione", fa sapere il Circolo con una nota ufficiale.
"Noi affettuosamente la chiamiamo la “Madonna del 16”" - ha detto Monsignor Assistente - perché abbiamo sperimentato molte volte la protezione della cara Madre ed il suo aiuto proprio in questo giorno".
Lo stesso Presidente Sacchetti durante l’indirizzo di saluto iniziale ha espresso il suo ringraziamento alla Madonna perché "la gratitudine più sincera, più genuina, quella che nasce dalla parte più intima e profonda del cuore, lo sappiamo bene, è sempre per la Mamma. La nostra Mamma Celeste che qui veneriamo ogni 16 del mese ed alla quale ci siamo Consacrati a pochi giorni prima dell’insorgere della Pandemia".