Città del Vaticano , giovedì, 19. maggio, 2022 11:30 (ACI Stampa).
"Spero che la lotta contro la tratta di esseri umani prenda in maggior considerazione anche una serie di realtà più ampie, come l’uso responsabile della tecnologia e dei social media e la necessità di una rinnovata visione etica della vita politica, economica e sociale, incentrata non sul profitto ma sulle persone". Lo ha detto Papa Francesco questa mattina ricevendo i partecipanti alla Conferenza Internazionale del Santa Marta Group, che lotta contro la tratta di esseri umani.
"Purtroppo- ha detto il Papa- continuano a diffondersi moderne forme di schiavitù, anche nelle aree più sviluppate del mondo".
Il Pontefice ha ricordato "il bisogno essenziale di sostenere, accompagnare e reintegrare le vittime della tratta di esseri umani nelle nostre comunità e di assisterle nel processo di guarigione e di recupero della loro autostima". Ed ha aggiunto: "La Chiesa è sempre grata per ogni espressione di carità fraterna e di cura mostrata a tutti coloro che sono stati schiavizzati e sfruttati, perché in questo modo la misericordia di Dio diventa visibile e il tessuto della società viene rafforzato e rinnovato".
La Conferenza del Gruppo Santa Marta si è svolta dal 17 al 19 maggio presso la Pontificia Accademia Per le scienze sociali in Vaticano. È la prima volta in tre anni l'alleanza dei capi della polizia, civili, i leader della società, i vescovi e le religiose hanno potuto incontrarsi di persona dall'inizio della pandemia.
Quando il Gruppo Santa Marta è stato lanciato nel 2014, Papa Francesco ha affermato che la tratta di esseri umani era "Un crimine contro l'umanità, una ferita sul corpo di Cristo". Il numero di vittime aumenta, c'è una chiara necessità di aumentare l'attività nella lotta contro la tratta: imparare dalle buone pratiche degli altri, migliorare la legislazione e spingere per una maggiore responsabilità e azione all'interno delle leggi esistenti, mettendo sempre la vittima al centro.