Roma , mercoledì, 18. maggio, 2022 16:00 (ACI Stampa).
“È arrivato il momento in cui le religioni non devono più essere causa di problemi o di conflitti nel mondo, ma essere piuttosto parte della soluzione dei problemi che affliggono la società”. Il cardinale Cristobal Lopez, arcivescovo di Rabat, lo sottolinea nel suo intervento alla conferenza organizzata dall’ambasciata del Marocco presso la Santa Sede su “Parole e comuni e spiritualità in azione per il bene comune”, che si è tenuta lo scorso 16 maggio presso la Pontificia Università Urbaniana.
C’era una occasione, ed era la canonizzazione di Charles de Foucauld, il santo che fu esploratore in Marocco e vi trascorse un anno che finì poi nei suoi diari della co-conoscenza. È per questo che la Chiesa marocchina si è sentita parte della canonizzazione, con la presenza del suo pastore. Ed è per questo che l’ambasciata del Marocco presso la Santa Sede ha pensato, con una conferenza, di rilanciare la straordinaria esperienza di dialogo del Reame del Marocco, dove il re è anche il capo dei credenti e le religioni vivono in armonia da secoli
Lo aveva sperimentato Papa Francesco, quando tre anni fa aveva visitato il reame, e l’incontro è anche l’occasione per ricordare il terzo anniversario della visita. Ma che l’obiettivo sia quello di lanciare una via di dialogo nuova è testimoniato sia dalla presenza del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ma anche di Andrè Azoulay, consigliere del Marocco, oltre ovviamente all’ambasciatore Rajae Naji el Mekkaoui, donna e musulmana tenuta in altissima considerazione per le sue conoscenze.
Il Cardinale Lopez ha parlato di “dialogo interreligioso e fraternità”, partendo proprio dal viaggio del Papa in Marocco e dell’incontro con Sua Maestà Mohamed VI, che aveva avuto parole di grande dialogo nel suo discorso di fronte a Papa Francesco.
Il Cardinale si è detto d’accordo con l’analisi del re, ha affermato che per molto tempo si è detto e ripetuto che in Marocco regnano la tolleranza e la coesistenza, ma che piuttosto ora è tempo di fare un salto di qualità, verso “la conoscenza mutua, il rispetto dell’altro, la stima e l’amicizia e la fraternità”.