Roma , sabato, 14. maggio, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Nei giorni scorsi è emersa la notizia della pianificazione di un possibile attentato a danno del Procuratore Nicola Gratteri e della sua famiglia. Una notizia che ha suscitato preoccupazione e sdegno anche tra i vescovi calabresi. “La longa manus della ‘ndrangheta serpeggia con atteggiamenti violenti ed intimidatori che tutta la Chiesa di Calabria condanna con severa fermezza”, si legge in una nota. I vescovi hanno espresso “sentimenti di affetto e solidarietà nei confronti del magistrato calabrese, manifestando assoluta vicinanza al Dottor Gratteri, uomo di deciso rigore umano e perentorio impegno nella lotta alla criminalità organizzata, certi che il vile intento non scalfirà la sua dedizione e il comune impegno a favore della legalità in terra di Calabria”.
I presuli della regione hanno quindi ribadito “l’assoluta incompatibilità tra Vangelo e ‘ndrangheta”, stigmatizzando la mentalità mafiosa e sollecitando, ancora una volta, gli uomini e le donne calabresi a “un deciso cambio di rotta di tutta la società calabrese per salvaguardare il genuino futuro umano e culturale delle nuove generazioni”. Qualche anno fa i vescovi calabri avevano pubblicato una antologia dei documenti collettivi, con testi a stampa, che la Conferenza Episcopale Calabra ha prodotto dal 1916 relativamente alla necessità di purificare la pietà popolare e contro il fenomeno mafioso-ndranghetista, che costantemente cerca di infiltrarsi per ottenere consensi e riconoscimenti pubblici.
Una raccolta (La 'Ndrangheta è l'antivangelo. Un secolo di documenti. Il percorso comune delle Chiese di Calabria nell'impegno di testimoniare il Vangelo -1916-2016-, curato da Filippo Curatola, Enzo Gabrieli e Giovanni Scarpino per l’editrice Tau) per averli a immediata disposizione. I Vescovi infatti, singolarmente, si sono pronunciati in altre occasioni su tali tematiche all’interno del loro lavoro di sollecitudine per i fedeli loro affidati e anche la stessa conferenza episcopale regionale è intervenuta su questi temi.
Nei giorni scorsi, a titolo di esempio, il vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva ha istituito la Commissione diocesana per l’attuazione delle linee guida “No ad ogni forma di mafie!”, l’ultimo documento in materia della Conferenza Episcopale Calabra, pubblicato lo scorso mese di Settembre per un “sentire e agire comuni” del clero, dei consacrati e dei fedeli laici delle Diocesi di Calabria”. L’obiettivo è favorire un’azione comune di clero, consacrati e laici nel contrasto alle mafie e per la promozione della cultura della legalità allo scopo di promuovere e sostenere i tanti movimenti e gesti positivi delle Comunità cristiane nel contrasto della prassi ’ndranghetista contraria al Vangelo.
La Commissione istituita dalla diocesi di Locri-Gerace entra a far parte a pieno titolo degli organismi collegiali di Curia e avrà come obiettivo la cura dell’applicazione, sul territorio diocesano, dei documenti già emanati dalla CEC in materia di pietà popolare, liturgia, pastorale e lotta alla ‘ndrangheta e alla mentalità mafiosa che spesso condiziona anche le realtà ecclesiali.