Roma , venerdì, 13. maggio, 2022 9:00 (ACI Stampa).
Nelle scorse settimane TS Edizioni ha pubblicato, anche in formato e-book, ‘Questo tempo ci parla. La rivoluzione spirituale e il sogno di una nuova umanità’, un dialogo fra padre Guidalberto Bormolini e il giornalista Mario Lancisi: “La paura che soffoca la speranza è una maledizione. Nessun’opera che usi la paura come movente o minaccia può essere di carattere spirituale”.
Da quest’intima convinzione prende le mosse la riflessione di questo religioso dei ‘Ricostruttori nella preghiera’ e fondatore dell’associazione ‘TuttoèVita’, che dal 2013 accoglie chi è in cerca di un senso più profondo dell’esistenza in un mondo disorientato e ferito. Il colloquio stringente con Lancisi è l’occasione per una visionaria e quanto mai profetica meditazione sul presente e sugli orizzonti che si profilano. Il dialogo prende le mosse dalla pandemia:
“Però resta alto il rischio che nemmeno questo trauma sia sufficiente, e che il rifiuto di prendere coscienza della vita e della morte, la terribile tentazione di anestetizzarsi, possa ancora una volta prevalere. L’umanità si trova davanti a un bivio molto più marcato di qualsiasi altro abbia incontrato dopo la Grande Guerra. Questi decenni hanno visto molti momenti critici, ma la crisi che stiamo vivendo mi sembra più profonda, perché coinvolge aspetti esistenziali decisivi”.
In quale modo questo tempo ci parla?
“Per chi lo vuole ascoltare questo tempo non solo parla, ma grida! È un mondo profondamente malato: guerre, pandemie, disastro ecologico, crisi economiche, disastri umanitari, risorgere di nazionalismi e razzismi… La società in cui siamo immersi è ben distante da quella che possiamo sognare. L’umanità è disorientata e confusa, tante illusorie certezze sono crollate. Purtroppo sono ancora tanti che cercano ‘sollievo’ fingendo che non sia così, cercando di narcotizzarsi con droghe ben peggiori delle pasticche, droghe a tutti note: l’indifferenza, il consumismo, il torpore! I cuori sono freddi, la compassione vera è rara… Un pianeta malato ed un’umanità malata ci dicono che c’è un bisogno immenso di cura. Sono certo che il profondo del cuore grida che tutto questo è inaccettabile. Forse stiamo toccando il fondo. Ma la speranza non può morire, io confido che questa divenga una crisi di trasformazione e crescita. Etty Hillesum, la cui vita non fu certo priva di tragedie essendo vittima dell’Olocausto, diceva che ‘tutte le volte che mi mostrai pronta ad accettarle, le prove si cambiarono in bellezza’. Se ascoltiamo questo tempo che ci parla, potremmo avere una sorpresa inaspettata: che da parola diviene Parola divina, o forse meglio ancora, un canto divino che mai ha cessato di attirarci verso un altro Regno…”.