Città del Vaticano , martedì, 10. maggio, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Una vecchiaia attiva, superando la tentazione di sentirsi uno scarto, coltivando relazioni, a partire dalla relazione con Dio, aiutando a preservare il mondo e allo stesso tempo dando il via ad una “rivoluzione della tenerezza”, concetto molto caro a Papa Francesco. Nel messaggio per la Seconda Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, Papa Francesco afferma il tema dell’utilità degli anziani nella società, specialmente in questa società quasi post-pandemica, ma sicuramente bellica.
Tema della giornata è “Nella vecchiaia daranno ancora frutti”, e tutto il messaggio è un invito a riscoprire l’importanza della vecchiaia.
E questo nonostante la vecchiaia “faccia paura”, sia considerata come “una malattia”, tanto che i vecchi sono persino messi in strutture “che se ne prendano cura e ci preservino dal farci carico dei loro affanni”, secondo la “cultura dello scarto”.
Papa Francesco ricorda che la lunga vita è invece considerata “una benedizione” dalla Scrittura, eppure la vecchiaia è “una stagione non facile da comprendere”, nessuno è preparato ad affrontarla, e anche “le società più sviluppate spendono molto” per la vecchiaia “ma non aiutano ad interpretarla”.
Il Papa ricorda che da una parte esorcizziamo la vecchiaia “nascondendo le rughe”, ma dall’altra la viviamo “in maniera disillusa, rassegnati a non avere più frutti da portare”, anche perché ormai si è in pensione e i figli sono autonomi, dunque vengono meno “i motivi per i quali abbiamo speso molte delle nostre energie”, mentre il declino delle forze “mette in crisi molte delle nostre certezze”.