Roma , lunedì, 9. maggio, 2022 9:00 (ACI Stampa).
Spesso diventare genitori significa trovare il coraggio di rispondere alle domande più scomode: è quello che scopre Alessandro, il protagonista del nuovo romanzo, ‘Cara Nella, i tuoi figli sono dodici’ di Cecilia Galatolo, quando, sul punto di mettere a letto i propri figli in una sera come tante, si troverà a dover rispondere a una domanda che rievoca in lui ricordi spiacevoli: ‘Anche chi ha commesso un crimine finisce in paradiso?’
In questo libro Cecilia Galatolo (scrittrice e ricercatrice, autrice di grandi bestseller della fede) esplora la figura di Nella Zulian Mariani, mamma di undici figli, membro della Fraternità agostiniana ‘Communio’, riconosciuta per i propri meriti dalla Provincia Agostiniana d’Italia. Realtà della fede e finzione letteraria si fondono in questo romanzo dal linguaggio giovanile e dai contenuti sempre attuali, mentre la vita e le opere di Nella si intrecciano alla vita di Alessandro, figlio di un ex membro delle Brigate Rosse giudicato colpevole di concorso in omicidio negli Anni ’70, prima di riscoprire la fede grazie a lei.
Il nuovo romanzo di Cecilia Galatolo riesce ad affrontare al tempo stesso la quotidianità di oggi e la violenza degli Anni di Piombo, la fede incrollabile di una madre e i dubbi di un padre come tanti, che ogni giorno si interroga su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato a questo mondo. Con sensibilità, nel testo l’autrice apre uno spiraglio per noi lettori sulle vite di tante persone comuni: su tutte, Nella Zulian Mariani, capace di ricordarci quanto contino i gesti di ciascuno di noi, e quanto le strade di Dio possano risultare misteriose.
A lei chiediamo di raccontarci chi era Nella Zulian Mariani: “Nella era una moglie e una mamma. Nata nel 1928 a Marano Lagunare, in provincia di Udine, da bambina è emigrata a Roma con la sua famiglia. Lì, crescendo, ha poi trovato marito. Al centro della sua vita c’è stata senza dubbio la famiglia: ha avuto ben undici figli! Più loro crescevano e diventavano autonomi, però, più Nella ha iniziato a trovare tempo per la comunità, per la parrocchia, per il catechismo, per la Caritas, per assistere i malati, i carcerati, come il padre del mio protagonista, nel romanzo ‘Cara Nella, i tuoi figli sono dodici’. La cura e la tenerezza che trasmetteva l’hanno fatta restare perennemente giovane, perennemente mamma”.
C’è stato un episodio particolare che ti ha spinto a scrivere un libro?