Città del Vaticano , mercoledì, 4. maggio, 2022 9:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco ha chiesto loro di inviare un rapporto annuale sul lavoro svolto, un segno di stima e di interesse per il tema. E non è la sola novità per la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, tra i primissimi organismi istituiti su suggerimento del Consiglio dei Cardinali. Da 5 giugno, infatti, la commissione sarà sotto la Congregazione della Dottrina della Fede, diventando parte integrante della Curia Romana.
Era un cambiamento nell’aria, perché la Commissione appariva come un organismo di consulenza staccato dalla Curia Romana. La preoccupazione più importante per la Commissione è, tuttavia, quella di mantenere la sua piena indipendenza, per portare avanti il suo lavoro di consulenza e per continuare a lavorare a fianco delle vittime.
Una indipendenza che sarà mantenuta. La Commissione continua ad avere le sue regole, il suo presidente e il suo segretario. Il Papa, nell’incontro avuto il 29 aprile al termine della prima plenaria della nuova era, ha assicurato che i membri della commissione continueranno ad avere la loro autonomia, ha detto il Cardinale O’Malley. Secondo il presidente della Commissione, il Papa avrebbe sottolineato che questa “è chiamata ad assicurare l’integrità della sua competenza, specialmente nella sua liberà di dare consigli al Santo Padre su questi temi declinati”.
Dunque, il Papa avrebbe detto che “sebbene sarà parte della Congregazione della Dottrina della Fede, la commissione sarà indipendente”. E il Cardinale O’Malley, da parte sua, ha dichiarato che “tenteremo di lavorare a stretto contatto con la Congregazione della Dottrina della Fede mantenendo la nostra indipendenza, in modo da comunicare direttamente al Santo Padre le nostre raccomandazioni e pensieri”.
Per il Cardinale, l’inclusione nella Curia rafforza il lavoro sulla protezione dei minori, e sottolinea che la Commissione “spera che la nostra presenza qui abbia un vero valore nel permettere di promuovere una cultura di salvaguardia nella Curia Romana”.