Città del Vaticano , venerdì, 29. aprile, 2022 13:30 (ACI Stampa).
"I minori e le persone vulnerabili sono oggi più sicuri nella Chiesa anche grazie al vostro impegno. E vorrei ringraziare il gran testardo di questa causa che è il Cardinale O’Malley, che va avanti contro tutto, ma l’ha portata avanti.". Con queste parole il Papa accoglie in Udienza i Membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori a conclusione dell’Assemblea Plenaria.
"È un servizio, quello a voi affidato, che chiede di essere portato avanti con cura. C’è bisogno della continua attenzione della Commissione, affinché la Chiesa sia non solo luogo sicuro per minori e luogo di guarigione, ma risulti pienamente affidabile nel promuovere i loro diritti in tutto il mondo. Infatti, non mancano purtroppo situazioni in cui è minacciata la dignità dei bambini, e questo dovrebbe essere una preoccupazione per i tutti i fedeli e tutte le persone di buona volontà", commenta il Pontefice durante l'Udienza.
"La strada verso la guarigione è lunga e difficile, richiede una speranza ben fondata, la speranza in Colui che è andato alla croce e oltre la croce - dice Papa Francesco - Gesù risorto ha portato, e porta per sempre, le cicatrici della sua crocifissione nel suo corpo glorificato. Queste piaghe ci dicono che Dio ci salva non saltando le nostre sofferenze, ma attraverso le nostre sofferenze, trasformandole con la forza del suo amore".
"L’abuso, in ogni sua forma, è inaccettabile. L’abuso sessuale sui bambini è particolarmente grave perché offende la vita mentre sta sbocciando. Invece di fiorire, la persona abusata viene ferita, a volte anche indelebilmente. Recentemente ho ricevuto una lettera da un padre, il cui figlio è stato abusato e, a causa di questo, non è stato in grado di uscire dalla sua stanza per molti anni, portando impresse quotidianamente le conseguenze dell’abuso, anche nella famiglia. Le persone abusate si sentono, a volte, come intrappolate in mezzo tra la vita e la morte. Sono realtà che non possiamo rimuovere, per quanto risultino dolorose", dice tristemente il Papa.
"La testimonianza dei sopravvissuti rappresenta una ferita aperta nel corpo di Cristo che è la Chiesa. Vi esorto a lavorare diligentemente e coraggiosamente per far conoscere queste ferite, a cercare coloro che ne soffrono e a riconoscere in queste persone la testimonianza del nostro Salvatore sofferente. La Chiesa infatti conosce il Signore risorto nella misura in cui lo segue come Servo sofferente. Questa è la strada per tutti noi: vescovi, superiori religiosi, presbiteri, diaconi, persone consacrate, catechisti, fedeli laici. Ogni membro della Chiesa, secondo il proprio stato, è chiamato ad assumersi la responsabilità di prevenire gli abusi e lavorare per la giustizia e la guarigione", è chiaro il Papa.