Firenze , mercoledì, 11. novembre, 2015 9:00 (ACI Stampa).
Il discorso del Papa ieri al V Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze ha lasciato il segno. Ne è convinto il Cardinale Arcivescovo di Milano Angelo Scola che - in esclusiva ad Acistampa - parla di pietra miliare per il futuro della Chiesa in Italia.
Sarà certamente una pietra miliare per il cammino delle Chiese in Italia. Ho visto due elementi che voglio rimarcare. La prima è il grande affetto del Papa per le chiese italiane e la consapevolezza dell’importanza della Chiesa italiana per il suo ministero, dal momento che la Santa Sede è situata geograficamente in Italia. L’altra questione è più legata ai contenuti: ha fatto un discorso molto articolato, a mosaico. Per cui adesso da parte di tutti i fedeli italiani è decisivo esaminare bene tessera per tessera, vedere bene cosa il Papa ha voluto dirci in ogni passaggio e cogliere bene la prospettiva unitaria.
In particolare, Eminenza?
Certamente talune cose balzano alla nostra attenzione: la necessità di una essenzializzazione della proposta cristiana in due direzioni. La prima, la centratura su Gesù e quindi l’immedesimazione in Lui. La seconda, la centratura sulla comune appartenenza al Popolo di Dio nella quale la figura del pastore emerge come strutturalmente connessa a quella della gente e questo comporta anche un ripensamento ed una essenzializzazione della vita cristiana come tale, meno strutture, meno commissioni, meno discorsi e più condivisione, più contatto, più cammino con loro con lo sguardo dato a tutta la realtà a partire dagli ultimi che si trovano oggettivamente in condizione di uno sguardo più liscio e più semplice quindi tendenzialmente più vicino a Cristo.
Il Papa ha chiesto ai Vescovi di essere semplicemente pastori…