Città del Vaticano , martedì, 12. aprile, 2022 18:15 (ACI Stampa).
È arrivato puntuale un Messaggio del Papa ai partecipanti al Pellegrinaggio interreligioso di solidarietà con il popolo ucraino organizzato dal The Elijah Interfaith Institute.
“Mi sento spiritualmente vicino a tutti voi, fratelli e sorelle accomunati dalla fiducia e dalla speranza nell’Altissimo, datore e custode della vita, e di cuore desidero unirmi nell’implorare il dono inestimabile della pace per l’amata popolazione ucraina”, dice subito il Papa nel Messaggio.
“L’ora che stiamo vivendo ci lascia sgomenti perché è attraversata dalle forze del male. La sofferenza arrecata a tante persone deboli e indifese; i numerosi civili massacrati e le giovani vittime innocenti; la fuga disperata di donne e bambini… Tutto ciò scuote le nostre coscienze e ci obbliga a non tacere, a non rimanere indifferenti di fronte alla violenza di Caino e al grido di Abele, ma ad alzare la nostra voce con forza per chiedere, in nome di Dio, la fine di tali azioni abominevoli. Gli avvenimenti atroci e penosi a cui stiamo assistendo ormai da troppi giorni ci confermano che «la guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male”, commenta ancora il Papa.
“Vi ringrazio per l’iniziativa di questo momento orante di fraternità tra gli esponenti di diverse religioni, che contribuisce a rafforzare il senso di responsabilità dei credenti di fronte a un evento bellico che contraddice tanti sforzi compiuti nei passati decenni per costruire un mondo meno armato e più pacifico. Possano i Governanti, specialmente quanti si appellano ai sacri principi della religione, ascoltare la Parola di Dio che afferma: “Io ho progetti di pace e non di sventura” , sottolinea il Pontefice nel messaggio.
“Mentre rinnovo la mia spirituale partecipazione al vostro gesto di solidarietà, desidero manifestare sentita riconoscenza a tutti coloro che, in questi giorni, si sono fatti prossimi verso le moltitudini di persone costrette ad abbandonare le loro case e le loro famiglie. La dignità della persona umana e la sacralità della vita siano sempre i saldi principi che orientano il nostro impegno per la fraternità”, conclude il Pontefice.