Roma , martedì, 19. aprile, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Da dieci anni la Fondazione Thouret si ispira al carisma e alla tradizione missionaria delle Suore della Carità di S.Giovanna Antida Thouret. Il suo stile di intervento è basato sulla reale prossimità.
E i primi dieci anni di attività sono celebrati con 10 foto di dieci missioni nel mondo, anche in Italia. Una strada chiamata Carità: 10 scatti raccontano i primi 10 anni della Fondazione Thouret
Dall’Albania alla Siria, dal Pakistan alla Thailandia. Le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, soni state fondate a Besançon, in Francia, l’11 aprile 1799, ma ancora oggi hanno una vivacità speciale.
Così nelle 10 foto che si possono ammirare sul sito della Fondazione c’è il servizio nei luoghi devastati dagli orrori della guerra, come la Siria e la Repubblica Centrafricana, il percorso di ascolto e di inclusione sociale rivolto a bambini e ragazzi in Albania, il centro diurno per diversamente abili in Thailandia, la formazione alla coltivazione di mais, riso e ortaggi nella diocesi di Sintang, in Indonesia, l’alloggio con un laboratorio musicale per le studentesse del Vietnam. E ancora, la ricostruzione di edifici scolastici, come quello a Shahdara (Pakistan), danneggiato dalle inondazioni, o la scuola Sant’Anna a Beirut (Libano), colpita dalla devastante esplosione del 4 agosto 2020. Il sostegno per l’emergenza Covid in Italia. E per finire il Centro “Jeanne Antide” a Sarh, in Ciad, scelto quale progetto simbolo del decennale della Fondazione, una casa dove le ragazze in condizioni di vulnerabilità hanno la possibilità di completare gli studi e trovare lavoro.
“In questi 10 anni - racconta suor Maria Rosa Muscarella, la Presidente della Fondazione Thouret - gli interventi che abbiamo avviato in oltre 30 Paesi in 4 continenti, soprattutto in ambito sociale ed educativo, hanno garantito il diritto all’istruzione a tanti bambini e ragazzi, rendendoli i veri protagonisti del loro avvenire, uomini e donne in grado di essere determinanti anche nelle scelte politiche del prossimo futuro. L’approccio che abbiamo adottato pone al centro la donna, perché essa è motore di tutto e anima della famiglia: le nostre maternità sono luoghi in cui pulsano la vita e la speranza, i centri di promozione femminili, oltre ad essere veri e propri laboratori artigianali, sono da sempre luoghi di integrazione, fratellanza e dialogo, nei quali si sperimenta la tolleranza”.