Città del Vaticano , venerdì, 8. aprile, 2022 11:43 (ACI Stampa).
Una regola della carità è quella di lavorare con quanti ricevono il servizio. Un’altra regola, è quella di non farsi indispensabili, ma formare i collaboratori. Un’ultima regola è quella di destinare il massimo possibile alle opere. Papa Francesco riprende queste regole dal mandato che Paolo VI diede a Marcello Candia, l’imprenditore milanese che, da ricco che era, si fece povero tra i poveri in Brasile, dove costruì ospedali e strutture e aiutò la comunità locale.
Candia creò la sua fondazione nel 1982, e morì appena l’anno dopo. Di lui è aperta la causa di beatificazione, e al momento è venerabile. Per il suo quarantennale, la Fondazione è in udienza da Papa Francesco, che ripercorre nell’udienza opere e idee dell’imprenditore milanese nato però a Portici, vicino Napoli, dove la famiglia era per lavoro.
Candia, ricorda Papa Francesco, ricevette il suo mandato da San Paolo VI. Il quale, ricorda Papa Francesco, disse a Candia: “Se fa un ospedale in Brasile, lo faccia brasiliano…”. Significa – chiosa Papa Francesco - “ben inserito nella realtà locale, coinvolgendo la gente del posto… Anche se magari un po’ di stile milanese lo avrà messo!”
E ancora Paolo VI chiedeva di “evitare ogni sorta di paternalismo”, di non imporre le proprie idee, parole difficili per Candia, il quale era “un imprenditore, abituato a decidere in prima persona, perciò doveva imparare a guidare le cose in un altro modo”.
Paolo VI invitò anche a fare “l’ospedale non solo per i brasiliani, ma con i brasiliani”. Per Papa Francesco, “questo è importante, è una regola generale della carità: lavorare con le persone destinatarie del servizio”.