Città del Vaticano , giovedì, 7. aprile, 2022 12:30 (ACI Stampa).
Domani, venerdì 8 aprile, alle ore 12.00, il Vescovo Ausiliare del Settore Centro della Diocesi di Roma, Monsignor Daniele Libanori, aprirà la “Porta della Misericordia” della chiesa di San Giovanni Decollato.
Per questo importante rito, Papa Francesco ha concesso una speciale “Perdonanza” per chi nelle giornate di venerdì 8 e di sabato 9 (dalle ore 12 alle 20) si recherà in pellegrinaggio singolarmente o a piccoli gruppi - presso la chiesa romana, sede dell’antica Arciconfraternita della Misericordia dei fiorentini.
La celebrazione della Perdonanza culminerà sabato 9 aprile, vigilia della Domenica delle Palme, con la commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. La processione partirà alle ore 20 dalla chiesa di San Giovanni Decollato e giungerà fino alla chiesa di Santa Maria della Consolazione al Foro Romano, dove sarà celebrata la funzione eucaristica presieduta dal Vescovo Libanori. Mentre, martedì 12 aprile, alle ore 20, sarà la volta della Via Crucis: partenza dalla chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini con arrivo alla Chiesa Nuova. Il percorso sarà preceduto dalla Croce che San Filippo Neri portava con sé nei pellegrinaggi delle Sette Chiese.
Ma qual è l’origine di questa porta? Per rispondere a questa domanda è necessario partire dalla storia dell’Arciconfraternita della Misericordia dei fiorentini che ha conosciuto, nel suo percorso storico, gesti e parole che hanno accompagnato il mistero del dolore e della morte. Non a caso, la pala di Jacopino del Conte - situata nell’Oratorio dove la Confraternita si riuniva - raffigura il Buon Ladrone che supplica Cristo sulla Croce e il Centurione romano che beve l’acqua e il sangue scaturiti dal costato di Cristo. La Compagnia della Misericordia nacque l’8 maggio 1488 per desiderio di alcuni fiorentini residenti a Roma che assunsero spontaneamente il compito di assistere i condannati a morte. Fu Papa Innocenzo VIII a rendere ufficiale l’istituzione con una bolla del 23 agosto 1490 concedendo la facoltà di dare sepoltura cristiana ai corpi dei giustiziati che si fossero pentiti e l'indulgenza di 25 anni a coloro che si fossero confessati nel giorno del martirio del Battista (29 agosto). Con la bolla del 1 febbraio 1540 papa Paolo III accordò alla Arciconfraternita il privilegio di poter liberare un condannato a morte ogni anno. Il giorno della liberazione il reo veniva condotto alla Chiesa di San Giovanni Decollato e, dopo aver ricevuto i sacramenti, varcava la piccola porta posta sul lato destro, sormontata dall’incisione “Per misericordiam”.
AciStampa ha intervistato Padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Campitelli e Referente del Cammino sinodale della Diocesi di Roma, per poter commentare un’iniziativa così importante che vede l’impegno in prima fila del Settore Centro della Diocesi.