Floriana , domenica, 3. aprile, 2022 10:46 (ACI Stampa).
E’ del “‘fiuto’ del popolo di Dio, che non si accontenta del tempio fatto di pietre, ma si raduna attorno alla persona di Gesù” che parla Papa Francesco nella messa a Piazzale dei Granai a Floriana, la città che abbraccia Valletta, la antica rocca dei Cavalieri.
Nel piazzale, un tempo spazio per i silos di grano, oggi si svolgono eventi pubblici e proprio in questo piazzale il 9 maggio 2001, San Giovanni Paolo II celebrò la Messa di beatificazione di tre maltesi: Giorgio Preca, Ignazio Falzon e Suor Maria Adeodata Pisani. Anche Benedetto XVI vi ha presieduto la celebrazione eucaristica nell’aprile 2010. Poco prima di arrivare in piazza a Floriana per la Messa, il Papa si è fermato per cambiare auto e salire sull’auto aperta davanti alla parrocchia dove si trova la tomba di San Giorgio Preca.
Nella seconda giornata del viaggio a Malta, che passa nei media solo per le parole sulla guerra in Ucraina, Papa Francesco commenta il Vangelo della V domenica di Quaresima, e mette in guardia dal “tarlo dell’ipocrisia” perché “c’è sempre il pericolo di fraintendere Gesù, di averne il nome sulle labbra ma di smentirlo nei fatti”. E’ sempre la misericordia la chiave di lettura che serve a capire “se siamo veri discepoli del Maestro” e “occorre anche verificare come guardiamo a noi stessi. Gli accusatori della donna sono convinti di non avere nulla da imparare. In effetti il loro apparato esterno è perfetto, ma manca la verità del cuore. Sono il ritratto di quei credenti che, in ogni tempo, fanno della fede un elemento di facciata, dove ciò che risalta è l’esteriorità solenne, ma manca la povertà interiore, che è il tesoro più prezioso dell’uomo”.
La strada del perdono di Dio “lascia sempre aperta una possibilità e sa trovare ogni volta vie di liberazione e di salvezza”. Papa Francesco propone delle domande per capire se davvero siamo in sintonia con Gesù: “Gesù, sono qui con Te, ma Tu che cosa vuoi da me? Cosa vuoi che cambi nel mio cuore, nella mia vita? Come vuoi che veda gli altri?”. Ci farà bene pregare così, perché il Maestro non si accontenta dell’apparenza, ma cerca la verità del cuore. E quando gli apriamo il cuore nella verità, può compiere prodigi in noi”.