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Papa Francesco a Malta: "La compassione non si esaurisca in parole vane"

Papa Francesco ha raggiunto la Grotta di San Paolo a Rabat. Secondo la tradizione si tratta del luogo abitato dall’Apostolo durante il suo soggiorno a Malta, successivamente al naufragio.

Il Papa in preghiera nella Grotta di San Paolo |  | Vatican Media - ACI Group
Il Papa in preghiera nella Grotta di San Paolo | Vatican Media - ACI Group
Il Papa in preghiera nella Grotta di San Paolo |  | Vatican Media
Il Papa in preghiera nella Grotta di San Paolo | Vatican Media

La seconda ed ultima giornata del Papa a Malta si è aperta con il consueto incontro privato con i gesuiti locali, appuntamento fisso di Francesco in occasione di ogni suo viaggio apostolico internazionale. Successivamente il Papa ha raggiunto la Grotta di San Paolo a Rabat. Secondo la tradizione si tratta del luogo abitato dall’Apostolo durante il suo soggiorno a Malta, successivamente al naufragio.

Qui Papa Francesco non ha pronunciato discorsi bensì ha recitato questa preghiera, dedicata in particolare al tema dell'accoglienza:

Dio di misericordia,

nella tua mirabile provvidenza

hai voluto che l’Apostolo Paolo

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annunciasse il tuo amore agli abitanti di Malta,

i quali non ti conoscevano ancora.

Egli ha proclamato loro la tua parola

e ha guarito le loro infermità.

Salvati dal naufragio,

San Paolo e i compagni di viaggio

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trovarono qui ad accoglierli

gente pagana di buon cuore,

che li trattò con rara umanità,

rendendosi conto che avevano bisogno

di rifugio, di sicurezza e di assistenza.

Nessuno conosceva i loro nomi,

la provenienza o la condizione sociale;

sapevano soltanto una cosa:

che avevano bisogno di aiuto.

Non c’era tempo per le discussioni,

per i giudizi, le analisi e i calcoli:

era il momento di prestare soccorso;

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lasciarono le loro occupazioni

e così fecero.

Accesero un gran fuoco,

e li fecero asciugare e riscaldare.

Li accolsero con cuore aperto

e, insieme con Publio,

primo nel governo e nella misericordia,

trovarono per loro un alloggio.

Padre buono,

concedi a noi la grazia di un buon cuore

che batta per amore dei fratelli.

Aiutaci a riconoscere da lontano i bisogni

di quanti lottano tra le onde del mare,

sbattuti sulle rocce di una riva sconosciuta.

Fa’ che la nostra compassione

non si esaurisca in parole vane,

ma accenda il falò dell’accoglienza,

che fa dimenticare il maltempo,

riscalda i cuori e li unisce:

focolare della casa costruita sulla roccia,

dell’unica famiglia dei tuoi figli,

sorelle e fratelli tutti.

Tu li ami senza distinzione

e vuoi che diventino una cosa sola

con il tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore,

per la potenza del fuoco mandato dal cielo,

il tuo Spirito Santo,

che brucia ogni inimicizia,

e nella notte illumina il cammino

verso il tuo regno di amore e di pace.

Al termine il Papa ha incontrato brevemente alcuni leader religiosi per poi raggiungere la Basilica di San Paolo e pregare insieme a malati e persone assistite dalla Caritas. Terminata la preghiera il Papa ha impartito la benedizione ed è ripartito alla volta di Floriana per la celebrazione della Messa a cui seguirà la recita dell’Angelus.