Gozo , sabato, 2. aprile, 2022 19:15 (ACI Stampa).
E' l'ultimo appuntamento di oggi quello di Papa Francesco a Malta, precisamente al Santuario Nazionale di Ta’ Pinu. Un incontro di preghiera nel luogo di pellegrinaggio più famoso di Malta. Chiesa di stile gotico a croce latina, il santuario a Gozo presenta un rosone sulla facciata e un campanile al lato dell’edificio che al suo interno conserva numerosi ex voto a testimonianza della devozione popolare. Il Pontefice nel primo pomeriggio lascia la Nunziatura Apostolica di Malta e si trasferisce in auto al Porto Grande de La Valletta dove si imbarca su un catamarano per raggiungere il Porto di Mgarr.
Al suo arrivo si reca in auto al Santuario Nazionale di Ta’ Pinu. Qui esisteva una piccola cappella già nel ‘500, di cui fu però ordinata la demolizione ad opera del messo apostolico Pietro Duzina, inviato di Papa Gregorio XIII a Malta nel 1575, che la trovò in grave stato di abbandono.
La storia del santuario è lunga. Quando la demolizione iniziò, un operaio si ruppe un braccio: l’episodio fu interpretato come un segno e i lavori furono interrotti. Per lungo tempo di proprietà della famiglia Gentili, la chiesetta venne infine acquistata da un certo Pino Gauci (da cui il nome Ta’ Pinu con cui è conosciuta ancora oggi) che la ingrandì e la restaurò sistemandovi anche un quadro della Vergine Assunta, opera commissionata appositamente al pittore italiano Amedeo Perugino, che ancora oggi vi è conservata.
Chiusa, poi, al culto per un paio di secoli, la chiesa è tornata alla ribalta a causa di un evento prodigioso narrato nella tradizione: il 22 giugno 1883 una contadina che passava di lì, di nome Carmela Grima, si sentì chiamare da una voce che la invitava a recitare “tre Ave Maria, una per ogni giorno in cui il mio corpo è rimasto nella tomba”.
La donna si confidò con un amico, Francesco Portelli, il quale rivelò di aver udito anche lui la stessa voce con la medesima richiesta nei pressi della chiesetta. La notizia dei due veggenti, che nel frattemp avevano ottenuto miracolose guarigioni, si sparse in breve tempo per tutta l’isola e Ta’ Pinu divenne, così, meta di pellegrinaggio, ottenendo anche l’autorizzazione del vescovo di praticare il culto mariano nel 1887, quando l’isola di Gozo restò miracolosamente immune a una drammatica epidemia di colera.