Salalah , giovedì, 31. marzo, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Si chiama Dickson Eugene, ed è un salesiano, il primo sacerdote dell’Oman. Parte della provincia salesiana indiana di Bangalore, ma cresciuto nel sultanato, Eugene è stato ordinato sacerdote lo scorso 25 marzo dal vescovo Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia Meridionale, in una celebrazione storica, perché la prima ordinazione sacerdotale nella storia della Chiesa locale.
Un evento non banale, se si considera che l’Oman non ha relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Ci sono però, nel sultanato, circa 60 mila cattolici, vale a dire il 2 per cento di una popolazione in larga parte musulmana.
I cattolici sono quasi tutti immigrati che provengono dall’Asia del Sud e del Sud Est, e il territorio dell’Oman, parte del vicariato apostolico dell’Arabia Meridionale, è diviso in cinque parrocchie: la chiesa di Sant’Antonio da Padova a Sohar; la chiesa dei santissimi apostoli Pietro e Paolo a Ruwi; la chiesa dello Spirito Santo a Ghala; la chiesa di san Francesco Saverio a Salalah; la chiesa di Mar Thoma.
Per quanto l’Oman non abbia rapporti diplomatici con la Santa Sede, il sultanato in realtà tollera la libertà di culto e rispetta generalmente la libertà religiosa, tanto che il sultano ha donato terreni e contribuito all’edificazione di chiese e luoghi di preghiera. Tra i doni, quello di un organo inviato alla chiesa di Mascate.
L’Oman ha anche dato un contributo fondamentale come mediatore per ottenere la liberazione di padre Tom Uzhunnalil, il salesiano indiano rapito in Yemen nel marzo 2016 da un commando jihadista ad Aden, che aveva ucciso anche quattro suore e altre 12 persone, fra cui ospiti del centro per anziani.