Città del Vaticano , venerdì, 25. marzo, 2022 11:00 (ACI Stampa).
Per Papa Francesco, gli Orientamenti per la pastorale interculturale appena pubblicati dalla sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo Integrale “traducono in maniera concreta l’invito a far crescere una cultura dell’incontro” e ci invitano “ad ampliare il modo in cui viviamo l’essere Chiesa”.
Sette capitoli, sette inviti, una serie di buone pratiche (tra cui lo Share the Journey di Caritas Internationalis) e l’idea che “questi Orientamenti Pastorali mirano a farci partire dal basso e ad
allargarci fino ai confini più remoti dei nostri Paesi per accogliere, proteggere, promuovere e integrare i nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati”. È il terzo documento del genere della sezione Migranti e Rifugiati, che prima si è occupata delle vittime della tratta, e poi dei più invisibili dei migranti, vale a dire gli sfollati interni.
Papa Francesco, nella prefazione, sottolinea che “nei momenti di maggiore crisi, come quelli causati dalla pandemia e dalle guerre a cui stiamo assistendo, nazionalismi chiusi e aggressivi e l’individualismo radicale spaccano e dividono il noi, sia nel mondo che all’interno della Chiesa”. E così, aggiunge il Papa, “il prezzo più alto lo pagano coloro che più facilmente possono diventare ‘gli altri’: gli stranieri, i migranti, gli emarginati, coloro che abitano le periferie esistenziali”.
Per questo, gli orientamenti pastorali, continua Papa Francesco, ci “spingono a vedere il dramma dello sradicamento prolungato e ad accogliere, proteggere, integrare e promuovere i nostri fratelli e le nostre sorelle, oltre che a creare occasioni di cooperazione verso la comunione” e “ci offrono di vivere una nuova Pentecoste nei nostri quartieri e nelle nostre parrocchie, prendendo coscienza della ricchezza della loro spiritualità e delle loro vibranti tradizioni liturgiche”.