Città del Vaticano , giovedì, 24. marzo, 2022 11:15 (ACI Stampa).
Di fronte all’interesse dei giovani per l’ecologia, e al fatto che la mentalità mondana “inquina anche l’ecologia e la rende ideologica e superficiale”, è possibile aprire un nuovo campo di educazione, fondato sull’orizzonte di Dio che “è quello di un’ecologia integrale, che tiene sempre insieme la dimensione ambientale e quella sociale, il grido della Terra e il grido dei poveri”. Lo dice Papa Francesco incontrando i Fratelli Maristi riuniti in conferenza generale.
I Fratelli Maristi delle Scuole, o Piccoli Fratelli di Maria, sono una congregazione religiosa laicale fondata da Marcellino Champagnat (1789 – 1840), che sin dal 1816, anno della sua ordinazione sacerdotale, si impegnò nel santuario di Notre-Dame de Fourviere a Lione di dare inizio ad una nuova famiglia religiosa che si facesse interprete della spiritualità mariana e contrastasse l’indifferenza religiosa. Al dicembre 2005, la Congregazione contava 4.265 fratelli in 751 case. Sono riuniti in questi giorni in Conferenza Generale, un appuntamento che si tiene ogni otto anni, per fare il punto del lavoro e guardare alle sfide future.
Il Papa sottolinea che è importante “guardare avanti”, partendo da alcuni punti fermi, e “il primo punto fermo è la Parola di Dio”. Per Papa Francesco, questo è “facile dirlo, ma non è facile farlo, specialmente quando la Parola ci chiede di guardare oltre, guardare al di là”, ovvero “al di là della mentalità mondana, al di là degli interessi di corto respiro, al di là di una prospettiva parziale, per aprirsi all’orizzonte di una fraternità universale”.
La conferenza invita proprio a “guardare al di là”, cosa che – sottolinea Papa Francesco – “non significa staccarsi dalle proprie radici”, perché “non c’è contraddizione tra fedeltà alle radici e apertura universale”, ma è anzi “proprio rimanendo fedeli fino in fondo al patto d’amore con il popolo che ci è affidato che il nostro servizio diventa fecondo per tutti, per la potenza della grazia di Dio”.
Ripercorrendo la vita del fondatore, e la sua devozione mariana, Papa Francesco afferma che non c’è niente “di più bello, di più efficace del Magnificat per educare una ragazza o un ragazzo ad aprirsi a Dio e al suo disegno d’amore”, perché questo “contiene una visione della vita e della storia; è una scuola di fede e di preghiera, che libera dalla chiusura in sé stessi e da ogni spiritualismo, e mostra la gioia di credere, di sperare e di amare secondo il Vangelo di Cristo”.