Da religioso è poverissimo e la sua esistenza è scandita da una intensa preghiera e da un donarsi che fa meraviglia.
Oltre all'insegnamento che assorbe parte del giorno è spesso consultato da varie Congregazioni romane per consulenze giuridiche. Su tutto dà il proprio contributo indispensabile e prezioso.
Oltre a ciò la sua esistenza è fatta di un concreto e vivo apostolato ministeriale. Per tre volte alla settimana confessa nella chiesa di Sant'Ignazio in Campo Marzio. E' ricercatissimo come confessore per la bontà e la mitezza ma soprattutto per quel suo modo di accogliere le persone.
Entrando nel tempio romano accanto alla sua tomba si può vedere il suo confessionale, muto testimone di tanta bontà.
Disponibile ed affabile visita i malati negli ospedali romani e se gli si chiede la carità vuota letteralmente quanto riceve. E' generoso e solidale con tutti. Tra i tanti episodi si racconta che alcuni lo aspettavano fuori la chiesa per avere qualcosa ed a tutti dava quanto possedeva.
Piccoli o grandi per lui non c'erano differenze: tutti ugualmente preziosi davanti agli occhi di Dio.
Tra i moltissimi incontri si racconta che lo scrittore Curzio Malaparte, in punto di morte, volle ricevere i sacramenti dal gesuita.
Leggendo le sue lettere e quanto ha lasciato ci si accorge della profondità del proprio insegnamento data da un sincero ed autentico amore al Cristo.
Nelle indicazioni sulla vita spirituale raccomandava la preghiera e la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Consigliava di essere fedeli a poche pratiche ma sentite, in quanto il cuore della preghiera è il desiderio di stare con Dio.
Apostolo gioviale e sereno riusciva a mantenere la calma in ogni situazione confidando sempre e solo nell'aiuto di Dio.
Nel corso della sua esistenza ha dovuto affrontare diverse prove ma su tutte ha fatto brillare l'amore del Padre e quell'abbandono appreso alla scuola del Cuore di Gesù che ha tanto amato l'umanità.
Dopo una vita spesa per la fede ed il prossimo lasciò un grande rimpianto ai molti che lo avevano conosciuto. Chi fu presente negli ultimi attimi della sua vita, racconta che nel momento del trapasso il suo sguardo si illuminò, forse presagendo la gioia di quell'incontro a lungo desiderato.
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Sacerdote buono ed esemplare è stato un autentico figlio di Sant'Ignazio ed innamorato del vangelo vissuto e predicato con la parola e quell'esempio che trascina.
Attualmente è in corso il processo di canonizzazione.