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Papa Francesco: “Chiediamo al Signore della vita che ci liberi dalla morte della guerra”

Nei saluti all’udienza generale, Papa Francesco si sofferma di nuovo sulla crisi ucraina. “La soluzione è lavorare insieme per la pace”. E ricorda l’appuntamento della consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

Papa Francesco, udienza generale | Papa Francesco al termine di una udienza generale  | Daniel Ibanez / ACI Group Papa Francesco, udienza generale | Papa Francesco al termine di una udienza generale | Daniel Ibanez / ACI Group

Una Ave Maria per le vittime della guerra, con la consapevolezza che “non c’è vittoria nella guerra. Tutto è sconfitta”. Il saluto e il ringraziamento alla Polonia, che accoglie i rifugiati, e l’auspicio che “l’atto di consacrazione dei popoli al Cuore Immacolato di Maria porti la pace al mondo intero”. L’invito ai polacchi di unirsi all’atto di consacrazione, anche perché a Fatima ci sarà il Cardinale Konrad Krajewski come inviato del Papa per consacrare da lì dove tutto ebbe inizio.

Al termine dell’udienza generale, Papa Francesco in tre momenti torna sulla guerra e sull’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

Al termine dei saluti in lingua italiana, Papa Francesco ricorda le vittime della guerra. “Le notizie – dice - delle persone isolate, delle persone che fuggono, delle persone morte, delle persone ferite, tanti soldati caduti sono notizie di morte. Chiediamo al Signore della vita che ci liberi di questa morte della guerra”.

Aggiunge Papa Francesco: “Con la guerra tutto si perde, tutto. Non c’è vittoria nella guerra. Tutto è sconfitta. Il Signore invii un segnale che ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità”. E osserva che la guerra porta un “bisogno di sconfiggere, un bisogno che ci distrugge”, pregando Dio che “ci liberi di questo bisogno di autodistruzione”.

Ai pellegrini di lingua portoghese, Papa Francesco ha chiesto di unirsi “a me e ai miei fratelli vescovi nell’Atto di Consacrazione all’Immacolato Cuore di Maria, nel prossimo 25 marzo, chiedendo fiduciosamente al Signore, per intercessione della Madonna di Fátima, il dono della pace”.

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Anche il saluto ai pellegrini polacchi è stato caratterizzato dal pensiero sulla situazione in Ucraina. “Quest'anno, nel cammino di penitenza quaresimale, digiuniamo e chiediamo a Dio la pace, sconvolta dalla guerra in corso in Ucraina. In Polonia, voi ne siete testimoni accogliendo i rifugiati e ascoltando i loro racconti. Mentre ci prepariamo a vivere un giorno speciale di preghiera nella solennità dell'Annunciazione del Signore, chiediamo che la Madre di Dio sollevi i cuori dei nostri fratelli e sorelle afflitti dalla crudeltà della guerra. L’atto di consacrazione dei popoli al suo Cuore Immacolato porti la pace al mondo intero”.