Città del Vaticano , lunedì, 9. novembre, 2015 9:00 (ACI Stampa).
“Michelangelo si sforza in ogni modo di ridare a questa visibilità di Adamo, alla sua corporeità, i tratti dell’antica bellezza.Anzi, con grande audacia, trasferisce tale bellezza visibile e corporea allo stesso invisibile Creatore.” Con queste parole Giovanni Paolo II l’8 aprile del 1994 inaugurava il restauro degli affreschi del Giudizio Universale della Cappella Sistina.
Venti anni dopo una nuova illuminazione ha ridato splendore a quei capolavori e dato occasione agli studiosi di rileggere gli affreschi non solo artisticamente, ma anche dal punto di vista scientifico e della conservazione. Un convegno di cui ora sono stati pubblicati gli atti.
Il volume, edito da Edizioni Musei Vaticani e a cura di Vittoria Cimino, Responsabile dell’Ufficio del Conservatore dei Musei Vaticani, raccoglie le relazioni in italiano e inglese di tutti i protagonisti del Convegno Internazionale che, nel commemorare il 450° anniversario della morte di Michelangelo e il ventennale della fine dei restauri della Cappella Sistina, presentò i nuovi impianti di climatizzazione e di illuminazione studiati e messi in opera a tutela del luogo più sacro del mondo.
La pubblicazione degli atti ha lo scopo di presentare alla comunità scientifica le memorie di un restauro eccezionale grazie al quale dopo secoli sono riemersi i colori di Michelangelo, i risultati delle indagini scientifiche eseguite sulle pitture, il nuovo progetto di climatizzazione e ricambio dell’aria e il nuovo impianto di illuminazione. Il volume ha, inoltre, il pregio di tradurre argomenti scientifici e tecnici molto complessi in una forma comprensibile anche per i non addetti ai lavori.
Insieme agli atti del Convegno viene pubblicato anche un libro Io e Michelangelo, scritto da Gianluigi Colalucci, protagonista del restauro durato quattordici anni. Il libro, coedito da Edizioni Musei Vaticani e 24Ore Cultura, è un diario di lavoro, punteggiato da interessantissime notazioni tecniche, un racconto di vita individuale e sociale ma, soprattutto, un confronto costante e appassionato con la pittura del Genio toscano.