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Dalle diocesi, i giovani protagonisti dell'impegno per la pace in Ucraina

La Chiesa in Italia si prepara per la celebrazione del 25 maggio

Veglia per la pace |  | www.diocesitn.it Veglia per la pace | | www.diocesitn.it

L’attenzione di tutti in questi giorni è rivolto al conflitto ucraino che sta causando morti, feriti e distruzione. Sono oltre 50mila, secondo i dati del Viminale, i profughi in fuga dal conflitto arrivati finora in Italia: la maggioranza donne e bambini. Questi ultimi oltre 20mila.

Le diocesi italiane si sono subito adoperati per far sentire loro vicinanza e sostegno. E in queste ore sono tanti i vescovi italiani che stanno intervenendo sul tema della pace con veglie di preghiere e con l’invito, in comunione con papa Francesco, ad una preghiera costante per la pace. Domani a Siena anche una fiaccolata per la pace dal Duomo a piazza del Campo. L'iniziativa è organizzata dalla diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino a conclusione della cerimonia della “Conferma del credo in cattedrale” alla quale parteciperanno 300 ragazzi e presieduta dall’arcivescovo, il card. Paolo Lojudice. 

“Dopo due anni di incontri on-line - spiega don Emanuele Salvatori, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile della diocesi - torniamo di nuovo ad incontrarci in presenza e lo facciamo questa volta con oltre 300 ragazzi e ragazze in arrivo da tutta l’arcidiocesi. Il card. Lojudice ci ha chiesto  una piccola ma bellissima e significativa variazione al programma. Infatti, al termine della celebrazione, si uscirà dalla cattedrale e si proseguirà verso Piazza del Campo con una fiaccolata per la pace in Ucraina e in tutto il mondo. Sarà un momento importante per far vivere una bella esperienza ai ragazzi e una bella testimonianza alla città”. 

E saranno proprio i giovani adolescenti i protagonisti, il prossimo Lunedì di Pasqua, con papa Francesco che dialogherà con loro. Seguirà una Veglia di preghiera con l’ascolto e la meditazione del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni.

“Dopo questi mesi di vita incerta, sarà il primo ritorno di un incontro del Papa in Piazza San Pietro e mi sembra particolarmente bello che questo possa avvenire con i ragazzi di quella fascia d’età che molto hanno patito. Abbiamo bisogno di segni di speranza”, dice il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card.  Gualtiero Bassetti. Una iniziativa con la quale si vuole “incoraggiare e dare segni di speranza a chi si spende per la crescita dei ragazzi e a chi guarda alla comunità cristiana come custode di un futuro di vita che nasce dalla fede in Gesù risorto”, aggiunge don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della Cei, ricordando che “in questa logica, la scorsa estate, è stato lanciato e consegnato il sussidio ‘Seme di vento’”. Un vero e proprio pellegrinaggio e non un raduno come stanno spiegando molti vescovi che accompagneranno gli adolescenti in Vaticano.

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Per questo incontro fervono in tutte le diocesi le iniziative: domani, nella diocesi di Savona-Noli, si ritroveranno gli adolescenti che si sono iscritti al pellegrinaggio che ha come tema “Seguimi” (Gv 21,19). Ad accompagnarli il loro vescovo Calogero Marino: “Desidero stare alcune ore con loro ed esprimere loro la vicinanza della nostra Chiesa”, spiega il vescovo. In Piemonte le diocesi daranno ai ragazzi – non c’è un limite di età indicato, ma si suggerisce la partecipazione dei giovani tra i 12 e i 17 anni – la possibilità di partecipare a questo appuntamento che prevede una tre giorni a Roma.

E nelle diocesi campane di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi ad accompagnare i giovani il vescovo Giacomo Cirulli in questo momento “forte di comunione partecipazione e missione così come ci sta indirizzando il Sinodo che stiamo vivendo, confermati dal nostro Papa Francesco”, spiegano i responsabili della pastorale giovanile: “ci sembra un’ottima occasione per offrire ai ragazzi delle nostre parrocchie un’esperienza intensa di Chiesa e uno spazio in cui possano esprimersi ed essere ascoltati, per stringere nuovi rapporti con i coetanei delle due diocesi, soprattutto dopo il lungo periodo della Pandemia che ha visto i nostri giovani sempre più lontani dalle relazioni e dalla vita ecclesiale – parrocchiale”.