Gerusalemme , domenica, 8. novembre, 2015 9:00 (ACI Stampa).
“Malgrado l’ultima fiammata di violenza, abbiamo costatato con sollievo che nei mesi di settembre e di ottobre i pellegrini sono venuti numerosi a visitare la Terra santa. Rinnoviamo l’appello, già lanciato più volte, a tutte le persone desiderose di camminare sulle orme di Gesù: non abbiate paura! Gli abitanti di questa terra hanno bisogno della vostra testimonianza”. Lo scrivono gli Ordinari di Terra Santa nel messaggio finale dopo la plenaria dei giorni scorsi.
I vescovi annunciano le numerose aperture delle Porte Sante e parlano del prossimo giubileo “occasione di un rinnovamento spirituale per i nostri fedeli”, chiamati alla “priorità” di “aprire i cuori” alla “misericordia di Dio, attraverso il Sacramento della Riconciliazione e il perdono reciproco”.
“Per meglio vivere questo anno di misericordia – scrivono gli Ordinari di Terra Santa -, raccomandiamo che nei programmi dei pellegrinaggi si inserisca la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione. Il nostro comitato pellegrinaggi lavorerà per rendere più accessibile questo sacramento nei diversi santuari”.
“Sollecitiamo – scrivono ancora - infine i nostri fedeli a non lasciarsi scoraggiare, a non cedere al pessimismo, ma a restare fermi nelle fede, a essere costruttori di pace, testimoni della Misericordia di Dio e testimoni gioiosi di Cristo, nostra Pace”.
Tra i passaggi del testo anche un riferimento al Sinodo sulla famiglia: “insistiamo, come ha fatto l’assemblea sinodale, sulla necessità e l’urgenza di migliorare la preparazione delle coppie al matrimonio, di condurre una vera riflessione sul senso, la bellezza e la vocazione del matrimonio religioso. Le coppie, soprattutto quelle in crisi, hanno bisogno di essere accompagnate e sostenute”.
Circa le questioni strettamente locali, i vescovi scrivono: “Salutiamo e incoraggiamo il prezioso lavoro di Caritas Gerusalemme presso i più poveri, in special modo nei settori dell’educazione, della salute e dello sviluppo. Numerose azioni sono state avviate nella Striscia di Gaza in seguito alla guerra devastante dell’estate 2014”.