Città del Vaticano , giovedì, 17. marzo, 2022 17:00 (ACI Stampa).
Il Cardinale Angelo Becciu, da sostituto della Segreteria di Stato, ha sottotlineato di aver inviato 125 mila euro alla diocesi di Ozieri solo per motivi di carità, e ha respito le affermazioni dei promotori di giustizia vaticani che mettevano in luce al limite un conflitto di interessi per aver giovato suo fratello, che era il direttore della Caritas.
È il giorno del Cardinale Angelo Becciu, nel processo vaticano che riguarda la gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Al centro del processo la vicenda dell’investimento della Segreteria di Stato in un immobile di lusso a Londra. Ci sono dieci imputati e quattro società coinvolte, e le accuse vanno anche a coprire reati diversi, facendo del processo un processo più ampio sul modo in cui venivano gestiti i fondi della Segreteria di Stato, e che tocca il Cardinale Angelo Becciu anche per dei fondi inviati alla Caritas della diocesi di Ozieri.
Ed è solo su questa parte, la cosiddetta “vicenda Sardegna”, che si è concentrato l’interrogatorio del presidente del Tribunale vaticano Pignatone, l’unico a porre domande dato che il Promotore di Giustizia, adducendo situazioni contingenti di emergenza nell’ufficio, si è riservato di fare successivamente il suo interrogatorio. Diddi ha fatto sapere di avere molte cose da gestire anche rispondendo alle difese che chiedevano la produzione di ulteriore materiale documentale non consegnato, portando Pignatone a chiedere al promotore di dare totale precedenza a questo procedimento.
Oggi era dunque il giorno del Cardinale Becciu, il primo porporato a testimoniare davanti al Tribunale Vaticano. Il Cardinale ha affermato di non poter negare che suo fratello Antonino Becciu fosse il legale rappresentante della Spes, che è il braccio operativo dell'operazione di beneficenza Caritas della diocesi di Ozieri, ma ha anche sottolineato che Spes avesse una lunga esperienza di buone opere nella sua diocesi d'origine.
Allo stesso tempo, entrando più nel dettaglio di come i fondi della Segreteria di Stato erano destinati, il Cardinale ha ricordato che le donazioni di denaro della Santa Sede, che era autorizzato a distribuire, rispondevano a bisogni verificabili richiesti dal vescovo di Ozieri: un'iniziativa riguardava la ricostruzione di un una panetteria bruciata che dava lavoro a giovani svantaggiati, mentre un'altra doveva costruire un centro sociale multiuso per i poveri.