Varsavia , giovedì, 17. marzo, 2022 11:00 (ACI Stampa).
Durante la riunione plenaria, i Vescovi hanno effettuato una valutazione delle attività di aiuto intraprese dalla Chiesa, svolte sia dalle strutture di Caritas Polska e delle Caritas diocesane che da altre organizzazioni cattoliche e comunità parrocchiali e religiose.
"Stiamo assistendo a una enorme mobilitazione dei polacchi, soprattutto a livello locale. Vengono effettuate numerose raccolte di fondi per sostenere i rifugiati che giungono in Polonia e vengono raccolte donazioni da inviare nell'Ucraina dilaniata dalla guerra. Molte persone in fuga hanno trovato rifugio nelle famiglie polacche, nei centri diocesani e parrocchiali, e nelle comunità religiose femminili e maschili" – hanno sintetizzato i Vescovi. "I Vescovi esprimono grande gratitudine a tutti coloro che hanno offerto questo grande aiuto buono e spontaneo" – hanno sottolineato nel comunicato.
Allo stesso tempo, i Vescovi hanno evidenziato la necessità di un aiuto organizzato e a lungo termine – che comprenda l'accoglienza, la protezione, la promozione e l'integrazione – per coloro che decidono di rimanere nella nostra Patria. Hanno precisato che i governi locali e le organizzazioni non governative hanno in questo un ruolo speciale da svolgere. “Dobbiamo ricordare che la mera accoglienza umanitaria dei profughi di guerra è solo la prima tappa della sfida che affrontiamo, espressa dalle parole di Gesù Cristo: ero forestiero e mi avete ospitato (Mt 25,35). In una prospettiva a lungo termine, il nuovo arrivato e la comunità devono affrontare ulteriori compiti legati al processo di integrazione”. Ed è “necessario prepararsi e avviarlo il prima possibile, tenendo presente non solo la cura dell'integrazione dei rifugiati nella società polacca, ma anche sostenendo l'integrazione all'interno della stessa comunità ucraina in Polonia e rafforzando le sue risorse, in modo che i suoi rappresentanti siano anche in grado – quando ciò sarà possibile – di tornare nel proprio Paese e intraprenderne la ricostruzione”.
I Vescovi hanno ricordato che la guerra non è un metodo per risolvere i problemi, ma è sempre una catastrofe nella quale vengono uccise persone innocenti e viene distrutta la dignità umana. Questo è il motivo per cui hanno invitato "i responsabili dell'aggressione contro lo Stato e il popolo ucraino a porre fine alle ostilità il prima possibile e ad adoperarsi per raggiungere una pace giusta”.
I Vescovi hanno invitato i responsabili dell'aggressione contro lo Stato e il popolo ucraino a fermare le ostilità il prima possibile e a compiere ogni sforzo per raggiungere una pace giusta. Allo stesso tempo, hanno invitato tutti i credenti a "pregare con fervore per la pace in Ucraina, unitamente, per quanto possibile, al digiuno".